Stasera il docufilm “In scena”: a 100 anni dalla nascita omaggio al grande Luigi Squarzina

Per la nostra  Da vedere in tv segnaliamo stasera, 18 febbraio, “In scena”, docufilm su Rai 5 alle 21,15. E’ un omaggio, a 100 anni dalla nascita (18 febbraio 1922), a una delle figure storiche del teatro italiano, Luigi Squarzina, realizzato nel 2016, anno del 500° anniversario shakespeariano. Protagonista della scena teatrale e intellettuale italiana, rigoroso ed esigente, Squarzina realizzò la traduzione dei capolavori di Shakespeare prima ancora di portarli in scena e Rai5 nel progetto curato da Bruna Bertani con la supervisione artistica di Felice Cappa e la regia di Maura Calefati e Paola Toscano racconta questo percorso intellettuale mettendo insieme documenti della sua drammaturgia e testimonianze di collaboratori che hanno diviso con il maestro momenti di arte e di vita. Ma di Squarzina saranno messi in luce anche la poliedricità con cui attraversò la scena culturale italiana: autore e innovatore della scrittura teatrale, direttore di teatri stabili, storico e docente di teatro, grande filologo capace di restituire ai classici, si sia trattato di Shakespeare o di Goldoni, di Pirandello o di Molière, la forza dirompente della contemporaneità, che solo un vero classico può avere. Il fil rouge della narrazione è nelle stesse parole di Squarzina e nei momenti di direzione degli attori, che sono emersi da una ricerca negli archivi della Rai, da interviste, dichiarazioni, backstage. Su questo raccontarsi da sé con l’incisività e la forza scarna e essenziale propria dei grandi, si innestano le riflessioni e i ricordi di attori compagni di viaggio come Giorgio Albertazzi, Omero Antonutti, Benedetta Buccellato e Paola Mannoni che racconteranno lo stile della sua direzione, informata al rispetto e alla vera collaborazione. Nelle sue stanze, invece, accompagnati dalle parole della sua compagna di una vita, la moglie Silvia Danesi, il racconto svelerà aspetti dell’uomo e dei suoi sentimenti, mentre lo storico del teatro Edo Bellingeri, decennale collaboratore di Squarzina, rileggerà la sua opera di regista, dal tempo dello Stabile di Genova agli infuocati anni ’70 al Teatro di Roma. E ancora, lo scenografo Giovanni Agostinucci illustrerà alcuni dei bozzetti nati dalle esigenze registiche di Squarzina e spiegherà il senso che lo spazio scenico aveva per l’autore; e Lina Bolzoni, accademica dei Lincei, spiegherà il valore semantico della parola dei classici nelle traduzioni vive e preziose che Squarzina seppe fare di grandi testi del passato. Roberto Gandini che ne è l’attuale responsabile, infine, racconterà di quella bella creazione.

Redazione Vivo Umbria: