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Stasera 23 novembre “Sapiens-Un solo pianeta”: in pochi anni saranno 250 milioni i profughi del clima

Per la nostra rubrica Da vedere in tv segnaliamo stasera, 23 novembre, “Sapiens – Un solo pianeta” su Rai Tre alle ore 21,05. Mario Tozzi indaga sulle risorse del Pianeta a partire dal caso Taranto: il simbolo della città è Taras, il figlio di Poseidone in groppa a un delfino. Ma la città dei mammiferi marini e degli dèi è diventata la cittadella dell’acciaio e dell’inquinamento, da antico simbolo di progresso culturale e sociale si è trasformata in vittima dell’impatto ambientale dell’industria siderurgica. Il viaggio di Mario Tozzi ha lo scopo di comprendere quali siano gli effetti delle scelte umane nella rincorsa a uno sviluppo insostenibile e cosa si possa ancora fare per invertire la rotta sui loro devastanti effetti. Dalla natura incontaminata delle Isole Cheradi, alle viscere della città in cui i colonizzatori greci hanno lasciato segni indelebili di un’antica civiltà, Taranto aiuta a capire come lo sfruttamento del suolo e del sottosuolo siano la chiave per comprendere tutta l’evoluzione della storia dei Sapiens. A tappe forzate, partendo da una prima fase di solo adattamento all’ambiente, abbiamo scoperto l’agricoltura, fondato insediamenti abitativi, esplorato il Pianeta e imparato a sfruttare le risorse minerarie e le fonti energetiche. Con conseguenze spesso insostenibili per l’ambiente e a volte anche per noi stessi. Come è accaduto in Amazzonia, polmone verde che fino a tempi recenti è stata in grado di assorbire il 17% della CO2 in eccesso ma che, sottoposta a pesante disboscamento, ne assorbe oggi solo poco più di un terzo. O ancora, sempre in Sudamerica, con gli effetti della caccia all’oro e all’argento degli Europei nel XIX secolo che ha portato allo sfruttamento disumano della manodopera locale, alla distruzione dei pascoli e alla deviazione dei corsi d’acqua rendendo impossibile l’agricoltura. Per terminare con i flussi migratori alimentati dai cambiamenti climatici: 250 milioni di profughi del clima previsti nel prossimo futuro. Per sperare in un futuro migliore si deve diminuire l’impronta ecologica sul Pianeta e in questa impresa nessuna specie può farcela da sola, nemmeno la più prepotente, come i Sapiens, nemmeno con l’aiuto della tecnologia. In un mondo in cui si affacciano nuovi player economici come la Cina, l’India e il Sud-Est asiatico, il fabbisogno energetico è esploso facendo aumentare di una tonnellata per abitante la quantità di anidride carbonica emessa.

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