Spoleto, svolta nell’indagine sui falsi Modigliani

SPOLETO – Proprio mentre il Comando dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC), nell’anno corrente, compie mezzo secolo di attività, l’illiceità di certi comportamenti viene confermata dalle indagini delle procure di Palermo e di Spoleto. 
Il 3 novembre 2018 veniva inaugurata a Palermo la mostra dedicata al maestro livornese Amedeo Modigliani e grande era l’attesa per i dipinti “Donna con cappello” e “Hannalore”, mai esposte a Palazzo Bonocore, che rientravano nelle manifestazioni di Palermo Capitale della Cultura di quell’anno. Quei dipinti, al pubblico fino al 31 marzo 2019, furono sequestrati, dopo accertamenti, nell’aprile successivo, dal Comando Tutela e Patrimonio perché ritenuti dei falsi. Il percorso artistico proposto in mostra, di fatto, comprendeva ben poche opere reali che si potessero attribuire a Modigliani. 
Intanto, sia a Roma che a Spoleto e sarà in quest’ultima sede che il fascicolo processuale verrà spostato per competenza territoriale, in un’operazione congiunta con le forze dell’ordine furono avviate perquisizioni nelle abitazioni di Luciano Renzi, procacciatore delle due opere nonché presidente dell’Istituto Amedeo Modigliani di Spoleto e di Alberto D’Atanasio, quale curatore della mostra. Renzi e D’Atanasio furono iscritti nel registro degli indagati per il reato di contraffazione di opere d’arte e i Carabinieri del Nucleo TPC, con un’azione mirata a proteggere l’arte in sé stessa, sequestrarono materiale informativo riguardante l’organizzazione della mostra e ben 27 beni d’arte di pregio, di cui 3 opere grafiche di Modigliani e 24 dipinti di Picasso, Chagall, Guttuso, Boldini, De Nittis e Dalì.
Contestualmente, il 17 aprile 2019, veniva presentato all’attenzione dell’ex Ministro per i Beni Culturali Alfredo Bonisoli il resoconto dell’attività svolta dal Comando TPC relativo all’anno precedente. Nel rapporto si leggeva che “i falsi sequestrati nel 2018 ammontano a 1.232, per un valore stimato, qualora immessi sul mercato come autentici, in 422.591.190, e 244 sono le persone denunciate per contraffazione di opere d’arte. Tra i beni sequestrati, 953 (il 77,3% circa del totale) sono di arte contemporanea che permane l’ambito di maggiore interesse per la criminalità”. 
La documentazione sequestrata prima dell’estate e ritenuta interessante dagli investigatori ha trovato così nuove evidenze. I militari della Sezione Falsificazione ed Arte contemporanea del Reparto Operativo, coordinati dalla procura di Spoleto, hanno potuto accertare l’evidente attività di certificazione di autenticità, sottoscritta da Luciano Renzi, e di attribuzione di beni d’arte a vari artisti, fra i quali lo stesso Modigliani, dietro pagamento di un compenso. Il dubbio che dietro al comportamento si celasse il reato è stato avallato dalle prove permettendo alla procura di Spoleto l’emissione di ulteriori decreti di perquisizione e sequestro in tre diverse città: Firenze, Venezia e Modena dove un pensionato potrebbe essere il responsabile dell’attrezzato laboratorio per la falsificazione individuato dai militari. Alla scoperta si è aggiunto il sequestro, per sospetto di falsità, di altri 9 dipinti e 10 disegni attribuiti a Modigliani, 13 dipinti attribuiti a Lucian Freud, 2 dipinti attribuiti ad Antonio Bueno e 1 dipinto attribuito a Maurice Utrillo. 
Alcune delle opere sequestrate, il cui valore ammonterebbe a centinaia di milioni di euro se fossero immesse nel florido mercato, erano state esposte nel corso della mostra “Gli amici di Modigliani e l’agguato sociale”, tenutasi presso la Casa Amedeo Modigliani di Spoleto in occasione del Festival dei due Mondi, dal 30 giugno al 4 agosto 2018, e prima ancora nel corso della mostra “Modigliani e l’Art Negre’”, tenutasi dal 20 giugno al 30 luglio 2017.
 

Riccardo Regi: Direttore di Vivo Umbria, Perugino, laureato in Lettere, giornalista professionista dal 1990, vice direttore dei Corrieri Umbria, Arezzo, Siena, Viterbo, Rieti per 18 anni.