SPOLETO – Monta la polemica, rilanciata in questi giorni anche sulla rivista specializzata “Finestre sull’arte”, riguardo la nomina di Saverio Verini, classe 1985, nato a Città di Castello e che succerà a Marco Tonelli, alla guida del centro d’arte contemporanea di Palazzo Collicola a Spoleto e alla direzione degli altri musei del costituendo Sistema Museale di Spoleto che include Museo del Tessuto, Casa Romana, Museo di scienze del territorio, Museo delle miniere, chiesa di Santi Giovanni e Paolo.
LA COMMISSIONE
Il Comune aveva pubblicato a inizio anno l’avviso per il nuovo direttore: Saverio Verini è stato selezionato da una commissione composta da Luca Gammaitoni, docente di fisica all’Università di Perugia, presidente della Commissione, Luca Lo Pinto, direttore del MACRO di Roma e Rosaria Mencarelli, Soprintendente dell’Abruzzo. Saverio Verini, su sei pretendenti, ha superato la prova. Riceverà uno stipendio di 25 mila euro, più altri 2 mila per rimborsi spese, e avrà un incarico della durata di tre anni, a decorrere dalla pubblicazione dell’atto di nomina sull’albo pretorio.
LA SCHEDA
Saverio Verini si è laureato in Storia dell’Arte Contemporanea alla Sapienza, e ha cominciato a lavorare nel 2011-2012 al MACRO di Roma, poi dal 2013 al 2015 è assistente curatore presso la Fondazione Ermanno Casoli, nelle Marche, e dal febbraio 2017 si è occupato del coordinamento mostre della Fondazione Memmo di Roma. Ha all’attivo collaborazioni con istituzioni culturali come l’Accademia di Francia a Roma di Villa Medici, il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci, l’American Academy in Rome, la Fondazione Pastificio Cerere. Inoltre, dal 2011 al 2016 è stato curatore della sezione arti visive di Kilowatt Festival, a Sansepolcro. È poi tra i fondatori del collettivo di curatori Sguardo Contemporaneo e dell’associazione Il Fondino, con i quali ha organizzato numerose iniziative culturali caratterizzate da una forte attitudine partecipativa.
LA POLEMICA
La nomina ha dato la stura a forti polemiche sollevate dalla Lega di Spoleto: i leghisti, rimarcando il fatto che Verini è figlio di Walter Verini, parlamentare umbro del Pd, contestano vizi di forma sulla procedura. Sembra infatti che il procedimento sia ancora in corso, e ciò nonostante il nome di Verini ha cominciato già a circolare sulle testate locali e nazionali quale vincitore del concorso.
“Una storia veramente incredibile ed imbarazzante”, afferma Filippo Piccioni della Lega. “Siamo venuti a conoscenza che il posto, pur con un concorso e pur, a detta dell’assessore, non avendo la commissione portato a termine il proprio lavoro, era già stato designato per tale Saverio Verini, figlio del noto dirigente e senatore del Pd Walter Verini. Sentendo aria di bruciato, abbiamo fatto notare che la città non avrebbe mai accettato l’ennesimo nome calato dall’alto a scapito della qualità di un servizio così importante e abbiamo ancora chiesto delucidazioni all’assessore, il quale ha dichiarato il giorno dopo di non essere a conoscenza dei nomi dei candidati e, purtroppo, di non avere competenze per curarsi di una questione simile. […] Nei giorni seguenti il nome di Verini è uscito sui giornali come vincitore del bando e, quindi, come super direttore, ricevendo anche le congratulazioni della direttrice del festival Monique Veaute”.
La Lega, ha spiegato Piccioni, ha fatto una richiesta di accesso agli atti per conoscere i curricula dei candidati: “Non avendo ottenuto ciò che avevamo richiesto”, continua l’esponente leghista, “abbiamo voluto un riscontro in forma scritta, ricevendo però la stessa risposta che ci era stata resa oralmente, ovvero che, il Segretario generale conferma che la dirigente differisce la consegna del curriculum del verbale alla fine del procedimento. Tutto ciò non è assolutamente conforme alle regole amministrative. La domanda viene spontanea, come può uscire il vincitore pubblicamente, sulle testate giornalistiche e su importanti riviste d’arte, se non c’è un verbale e se il procedimento non è concluso? Come può ricevere i complimenti della direttrice del Festival (tra l’altro moglie del dirigente Pd ed ex deputato Causi) senza una nomina ufficiale? Come può essere stato scelto il nome di Verini, che evidenzia profonde criticità rispetto alle indicazioni della l’ex specialis dettata nel bando? È giusto che il sindaco, preoccupato da tutto ciò, richieda una verifica degli uffici sui curricula dopo che il nome è già uscito? La risposta a tutto questo è ovvia, quasi scontata, per tutti, tranne che per loro”.
LA VERIFICA
Secondo l’articolo di Finestre sull’Arte il sindaco Andrea Sisti ha incaricato la dirigente Roberta Farinelli “di controllare”, ha dichiarato il primo cittadino, “tutta la documentazione relativa alla scelta del nuovo direttore prima di chiudere la pratica”. Gli esponenti della Lega si sono dichiarati soddisfatti per la decisione del sindaco.
E, se ci è consentito, anche noi di vivoumbria.it perché al di là di tutto, esaminati gli atti com’è doveroso che sia e fino a prova contraria, essere “figlio di” non può, e non deve essere, un peccato originale.