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Spoleto Jazz si infiamma con gli Stick Men

SPOLETO – Il 10 novembre terzo appuntamento della rassegna Spoleto Jazz.

Il manifesto del festival

Dopo i concerti di Sarah Mc Kenzie lo scorso 20 ottobre e quello di John Scofield il 4 novembre, vedeva sul palco una formazione storica del progressive rock, gli Stick Men, al secolo Pat Mastelotto, Tony Levin e Markus Reuter.

La locandina del concerto

Mastelotto e Levin sono membri dei King Crimson rispettivamente da trenta e quarant’anni ormai, mentre Markus Reuter è uno straordinario chitarrista, che dopo aver iniziato come pianista si è formato con il suo nuovo strumento alla scuola Guitar Craft di Robert Fripp.

E’ indubbio che anche il passato di Pat Mastelotto, con Al Jarreau, Pointer Sisters, Patti Labelle e Loggins & Messina per poi fondare all’inizio degli anni ‘80 i Mr. Mister (autori di un successo come “Broken wings”) ha avuto il suo peso.

Successivamente non si è fermato, anzi; dopo essere entrato a far parte dei King Crimson è stato turnista per XTC, The Sugarcubes, Hall & Oates, Cock Robin, Hector Zazou e Björk d ha ha avviato progetti come Mastica, ProjeKct X, BPM&M, TU e KTU in collaborazione con Trey Gunn, e pubblicato un disco di sole percussioni con Terry Bozzio.

Prima degli Stick Men ha anche fondato, assieme a Lorenzo Esposito Fornasari, Carmelo Pipitone dei Marta sui Tubi e Colin Edwin dei Porcupine Tree, gli O.R.K.; la band ha inciso quattro album ed ha partecipato nel mese di settembre al 2Days Prog + 1 Festival di Veruno.

Nel 2021 ha inciso, anche con la collaborazione della moglie Deborah alla voce e di altri musicisti, un album dedicato ai momenti più lirici della band di Robert Fripp “A romatic guide to King Crimson”.

Per le collaborazioni di Tony Levin forse sarebbe necessario così tanto spazio che è meglio ricordare soltanto che da sempre è parte della ritmica di Peter Gabriel ed ha lavorato ad esempio con James Taylor, David Bowie, Yes, Dire Straits, Joan Armatrading e dalle nostre parti con Ivano Fossati e Claudio Baglioni.

Il chitarrista tedesco Markus Reuter infine è anche compositore, produttore discografico e progettista di strumenti musicali.

E’ specializzato nel tapping, tecnica che prevede l’uso della mano ritmica (destra per i destrimani, sinistra per i mancini) per suonare delle note (note legate) direttamente sulla tastiera.

Dagli anni ‘90 è divenuto popolare per il lavoro sulla Warr Guitar e sul Chapman Stick.

Gli Stick Men sono insieme dal 2007, prima oltre che Mastelotto e Levin era presente il chitarrista Michael Bernier, sostituito nel 2010 da Markus Reuter.

Hanno inciso numerosi album live, e 7 dischi ufficiali (di cui due ep, “Absalom” nel 2011 e “Tentacles” nel 2022, ultima uscita ufficiale).

Il loro suono trae spunto dal progressive rock, dal jazz ed affonda le proprie radici nella sperimentazione ed improvvisazione; i tre si sono confermati grandi musicisti.

Di nuovo in pista in questo 2023, subito dopo la fine degli impegni di Tony Levin con l’ultimo tour di Peter Gabriel (qui l’articolo sul concerto del 20 maggio a Verona:https://www.vivoumbria.it/la-magia-di-peter-gabriel-ha-incantato-larena-di-verona/), sono da qualche settimana in Europa e la prima data italiana si è svolta venerdì scorso a Spoleto.

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Il teatro era sold out come tutte le alte date del tour italiano ed il concerto è stato incentrato principalmente sui brani dei due ultimi lavori: da “Tentacles” (“Ringtone”, “Tentacles” e “Danger in the workplace”) e da “Prog noir” del 2016 con l’esecuzione della title track, di “Schattenhaft” e di “Mantra”.

Tony Levin in un discreto italiano ha salutato i presenti mentre successivamnete Mastelotto e Reuter hanno fatto i loro interventi in inglese.

Ma il climax si è raggiunto quando sono stati interpretati i brani dei King Crimson: “Red” dall’ omonimo album del 1974 e “Lark’s tongues in aspic part. 2” da “Lark’s tongues in aspic”, pubblicato 50 anni fa.

Dopo circa 90 minuti i tre si sono congedati dal pubblico e sono tornati per i due bis, ancora dedicati ai King Crimson, con “The sheltering sky” tratto da “Discipline” del 1981 e “Level 5” da “The power to believe” del 2008; una gran bella chiusura nel segno del rock di qualità.

Il tour della band americana prosegue oggi con due date (pomeriggio e sera) a Bologna, poi il 14 a Cosenza, il 15 a Bari, il 16 a Roma, il 17 a Udine per concludersi il 19 a Trento.

La rassegna Spoleto jazz si concluderà invece venerdì 17 novembre al Teatro Nuovo di Spoleto con il concrto del trio del pianista armeno Tigran Hamasayan.

Le foto di sono di Silvio Amenduni

Si ringrazia per la collaborazione, gentilezza e cordialità Leonardo Moonjune Pankovic

La scaletta del concerto:

Markus Reuter Opening Soundscape

Prog Noir

Ringtone

Cusp

Red

Tentacles

Crack in the Sky

Schattenhaft

Breathless

Mantra

Danger in the Workplace

Swimming in Tea

Larks’ Tongues in Aspic, Part 2

Encore:

The Sheltering Sky

Level 5

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