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Spoleto Jazz Season, da Vienna il duo Dynamo strings duo alla ricerca di nuove sonorità

SPOLETODalla formazione accademica, alla ricerca di nuove sonorità, Matthias Bartolomey (violoncello) e Klemens Bittmann (violino e mandola), duo austriaco Dynamo, rappresentano una eccellente occasione di sondare nuove possibilità musicali nelle espressioni di una world music che non conosce confini, né tra passato e presente, né tra generi a stili. A loro abbiamo posto qualche domanda, alla viglia del concerto che domani 12 novembre si svolgerà al teatro Caio Melisso nell’ambito della Spoleto Jazz Season arrivata all’ultimo appuntamento in programma.

 

Classicismo, folk, jazz: come trovare sintesi tra diverse forme di musica?

 “Abbiamo sempre cercato musica al di là delle classificazioni di genere. Entrambi siamo stati fortemente influenzati da molti diversi musicisti, band ed ensemble di vari approcci musicali. Fin dall’inizio del nostro duo abbiamo scritto musica che noi stessi vorremmo ascoltare: il nostro processo di composizione è molto simile a dipingere una tela bianca”.

Il fatto di esservi formati musicalmente a Vienna, capitale europea del classicismo, che influenza ha avuto e ha ancora nella vostra musica?

“Vienna è stata e sarà sempre per noi un’ispirazione e un luogo di famiglia. Il padre di Matthias era violoncellista solista dell’Orchestra Filarmonica di Vienna. Vienna è dove abbiamo dato vita al nostro duo dieci anni e dove tante pietre miliari importanti hanno aperto la nostra strada”.

Usare strumenti a corda in un contesto di world music significa tracciare una linea di continuità con il passato?

“Una parte importante della nostra filosofia di duo consiste nell’espandere il modo in cui ci avviciniamo al violino e al violoncello apprezzando e rispettando il loro passato culturale.L’inesauribile versatilità dei nostri strumenti continua ad ispirarci alla scoperta di suoni e forme che solitamente non sono legati agli strumenti classici”.

Chi riconoscete quale vostro maestro o vostri maestri nel vostro progressive strings nel jazz e più in generale nella musica contemporanea o attuale?

“Per Klemens il compianto Didier Lockwood è stato una grande ispirazione sia come pioniere delle corde progressive che come insegnante. Per Matthias, la band di violoncelli finlandesi Apocalyptica è stata probabilmente l’ispirazione più influente per riscoprire il violoncello”.

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