FOLIGNO – Quasi un’ora e mezzo di spettacolo puro, che ti tiene incollato con gli occhi (e con la mente) al palcoscenico, perché devi mettere a fuoco una storia che si dipana tra flash-back e un continuo aggiungersi di dettagli che aiutano a ricostruire tre vicende umane che si intrecciano e si alimentano a vicenda. E’ questo il segreto del successo del musical “L’Ascensore – Un thriller sentimentale” dello spagnolo Josè Leon Masegosa nell’adattamento italiano portato in scena da Eleonora Beddini e dai Performers di Milano. Perché a ben guardare si tratta di un adattamento vero e proprio, in cui alla bravura degli interpreti Danilo Brugia, Elena Mancuso e Luca Giacomelli Ferrarini (nel doppio evento umbro a Trevi e Spello è stata Clara Maselli nel ruolo della protagonista femminile) si affianca come ingrediente irrinunciabile la scrittura musicale firmata dalla folignate Eleonora Beddini. Sin da quando gli spettatori entrano in teatro e si siedono, prima ancora che lo spettacolo cominci ci si trova immersi in un contesto sonoro che suggestiona sin dall’inizio. La musica dunque come quinta protagonista in scena, a sottolineare ogni istante della recitazione e dei sedici “quadri” proposti. In un crescendo di emozioni e di curiosità con “soli” 4 protagonisti sempre tutti in scena contemporaneamente, un pianoforte, una colonna sonora avvincente, continuo alternarsi di suspance, romanticismo e colpi di scena. E una condizione: è il pubblico a dover riordinare i pezzi di un confuso puzzle e a capire quale ruolo sta giocando ogni personaggio nella partita a carte contro il destino. I “quadri” infatti non hanno una linearità temporale, sono a sé stanti e ciascuno serve a spiegare quanto finora già visto. In dettaglio, la storia ambientato nella New York di oggi, racconta una fase cruciale di Emma, John e Mark. Reduce da un’accesa discussione col marito John (Danilo Brugia) riguardo un presunto tradimento, proprio mentre si reca a lavoro, Emma (Elena Mancuso, Clara Maselli negli spettacoli umbri) si imbatte nel giovane Mark (Luca Giacomelli Ferrarini), prossimo ad un colloquio nella stessa azienda della donna. Per una fatale coincidenza i due si ritrovano nello stesso ascensore e vi rimangono bloccati. Costretti dalla situazione, si ritrovano soli l’una di fronte all’altro, creando inaspettatamente una complice intimità. Esiste, però, un nesso comune che Emma ignora: anche Mark conosce John perché è proprio lui il medico a cui il giovane si è rivolto per cercare una soluzione al suo problema: un tumore che rischia di ucciderlo. Quell’incontro è stato davvero casuale? E cosa c’entra John in tutta questa faccenda?
Per sottolineare le sensazioni che devono essere raccontate al pubblico, è stato ideato da Eleonora Beddini un escamotage musicale costruito ad hoc su temi del musical originale, esasperandoli e travestendoli di musica elettronica che in qualche modo raccontano lo spostamento della storia nel tempo: si va avanti, si va indietro, si approfondisce, si fa un focus dentro un’emozione, si dà uno sguardo più oggettivo alle vicende. Un insieme che ha lasciato entusiasta anche l’autore Josè Leon Masegosa che a Roma è arrivato per vedere il musical la cui produzione è firmata da Giuseppe Di Falco.
Ma attenzione: troppi dettagli non è possibile darli, spoleirare potrebbe compromettere il divertimento del pubblico. Non resta dunque che andare a teatro…