TERNI – Ieri, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, la BCT ha ospitato un evento con protagonisti giovani e giovanissimi autori e attori. Soloseparticolare, questo il titolo dell’evento, è stato promosso dall’associazione I Semi del Sapere e realizzato in collaborazione con l’assessorato alle Politiche Giovanili, settore Istruzione, del Comune di Terni, grazie al contributo della Regione Umbria.
L’evento itinerante, introdotto dalla presidente dell’associazione Anna Maria Censi, ha coinvolto vari spazi all’interno dei tre piani della biblioteca, attraverso i quali si è mosso il numeroso pubblico. La performance è stata il risultato di tre laboratori cui hanno partecipato ragazzi e ragazze dai 14 ai 19 anni; una formazione che ha approfondito il tema dell’accoglienza alla diversità attraverso tre arti: la calligrafia con la docente Anna Peretti, vice presidente dell’associazione, la video animazione con Giacinto Compagnone e il teatro con Silvia Imperi.
Il punto di partenza è stato l’androne della biblioteca con un primo intervento in cui i ragazzi si sono ispirati a figure storiche che hanno provato a parlare e a vivere in maniere diversa la propria esistenza. Anna Galli con il suo Oscar Wilde, Anna Scatolini con la sua Giovanna d’ Arco, Caterina Sinibaldi con la storia di una sposa in fuga, umile e ignota, Sara Appolloni con la sua Chanel e infine Vittorio Giacchetti con il suo Socrate, hanno raccontato come la violenza che si respira nella storia sia ancora contemporanea dimostrando come spesso nasca dalla difficoltà di accettare chi pensa, sente e vive diversamente dagli altri. Un ombrello al centro dell’allestimento, come fosse una protezione da una pioggia di parole, lettere, sinonimi, significati, che troppo spesso accusano o giudicano.
Al piano superiore, una geniale riscrittura di Aspettando Godot condotta da Marta Lenori e Asia Pezzot; mentre all’ultimo piano, sempre nel segno dell’inspirazione beckettiana, sono state Benedetta Sabatini e Veronica Valeriani, a concludere lo spettacolo. Una performance che ha posto l’attenzione sulla radice della discriminazione, che spesso nasce da una comunicazione alterata, dal differente significato che si dà alle parole così come alle azioni, immedesimandosi in punti di vista distinti.
“L’esperienza è stata emozionante e preziosa” commenta Silvia Imperi, regista dello spettacolo. “Il nostro tema è contrapporre alla violenza, la delicatezza dell’innocenza e la forza della libertà di scegliere come raccontarsi, come agire, come raccontare le figure storiche e contemporanee che hanno avuto il coraggio di ripensare il proprio ruolo. È questa per noi la vera battaglia, quella culturale, quella che promuove l’ascolto della diversità e l’uscita dagli stereotipi imposti, da sempre radice fin troppo giustificata di azioni prive di rispetto ad ogni livello relazionale, partendo dal linguaggio fino all’atto violento in sé. Abbiamo voluto raccontare la battaglia ancora contemporanea per uscire dall’isolamento di chi crede nel cambiamento di chi vuole ripensare sempre il proprio stato sociale dinamicamente e come dialogo perenne con la cultura vigente.”
In conclusione, la chiusura affidata alla giovanissima Lea Giacchetti.
Un evento, quello di ieri, dove il pubblico ha avuto l’opportunità di mettersi a diretto contatto con i giovani protagonisti e che ha avuto la forza di emozionare e far riflettere su temi estremamente attuali.