PERUGIA – La Living Band è tornata a presentare il suo spettacolo “Falsi d’autore” nella cornice del Barton Park di Perugia.
L’occasione è stata fornita dal “Concerto di beneficenza a favore della Caritas Diocesana di Perugia – Città della Pieve” il 27 luglio.
In oltre 90 minuti la storica band perugina – attiva da lungo tempo prima come Living Group – ha ripercorso le tappe del successo della Premiata Forneria Marconi.
Il tutto con un focus sul tour con Fabrizio De Andrè che malgrado le resistenze di buona parte degli addetti ai lavori si rivelò un grandissimo successo – che prosegue tuttora – se è vero che dal 2019 la PFM continua a portare in concerto date che ne celebrano il quarantennale (da ottobre prossimo il tour in questione ripartirà con appuntamenti per tutto l’inverno).
Ed è così che dopo una breve introduzione del cantante e portavoce del gruppo Vincenzo Lucattelli, la band ha attaccato “Bocca di rosa”, brano con cui s’apriva il tour tra il cantautore e la band milanese.
Nell’alternanza tra i brani di Faber e quelli storici della band è poi stata la volta de “La carrozza di Hans”, che insieme ad “Impressioni di settembre”, entramebe dal primo album “Storia di un minuto” rappresentano dei must del progressive rock di ogni tempo.
Omaggio poi a Demetrio Stratos, sfortunata voce degli Area, mancato giovanissimo per una malattia fulminante, con il brano “Maestro della voce” che PFM gli dedicò nel 1980.
Si è proseguito con la ballata “Dolcissima Maria” del 1974 – contenuta nell’album “L’isola di niente” – e con “Il banchetto”, da “Per un amico” del 1972, ed è tutt’oggi incredibile verificare quanto le tematiche di alcuni brani risultino incredibilmente fresche e come alcune melodie siano forse destinate a diventare ciò che nella nostra era ha rappresentato la musica classica.
Si torna a De Andrè con tre brani: quello in napoletano, interpretato con qualche tentennamento nel ritornello,“Don Raffaè” che il cantautore scrisse immaginando un dialogo con il camorrista Raffaele Cutolo, e la notissima “La canzone di Marinella” il cui successo, come ha più volte ricordato il cantautore genovese, arrivò dopo l’interpretazione di Mina.
A chiudere questo trittico è stato poi invitato il presidente della Sezione Penale del Tribunale di Perugia Paolo Micheli ad interpretare “Un giudice”, che ha visto Arnaldo Ridolfi spogliarsi delle vesti di violinista per assumere quelle di fisarmonicista; il magistrato ha poi presentato un brano originale scritto assieme al pianista Alessandro Deledda, cavandosela bene.
“Si può fare”, dall’album “Suonare suonare”, tra i più saccheggiati nelle esecuzioni del gruppo perugino – più avanti è arrivata anche la title track – ha fornito l’occasione al batterista Marco Pellegrini di allietare il pubblico con un ottimo solo.
Battute finali della serata con “Chi ha paura della notte” da “Come ti va in riva alla città” del 1981, interpretato da Francesco Massetti seguita da “Il pescatore” di De Andrè e dall’immancabile “Impressioni settembre” attaccata a “E’ festa” che nella tradizione dei concerti di Pfm degli anni ‘70 ha visto nel finale l’esecuzione del refrain della stessa “Impressioni …”, il cui testo ra stato scritto da Mogol.
Una bella serata nel segno della beneficenza e della musica di qualità con una vasta partecipazione di pubblico.
Il gruppo: Giuseppe Lucattelli, voce solista / Francesco Massetti, chitarra e voce / Arnaldo Ridolfi, violino e fisarmonica / Gianluca Paradisi, chitarra / Massimo Pucciarini, tastiere e moog / Marco Pellegrini, batteria e cajon / Vincenzo Lucattelli, basso