SIGILLO – Per la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, l’assessorato alle Politiche sociali del Comune di Sigillo prosegue il proprio impegno nella promozione di attività volte a sensibilizzare l’intera collettività sull’importanza di contrastare la violenza di genere.
“Il coraggio di dire BASTA! La fotografia terapeutica come strumento per potenziare le proprie risorse e prevenire la violenza di genere”, questo il titolo del seminario che sarà tenuto nel pomeriggio di sabato 25 novembre, presso l’Auditorium della Scuola dell’Infanzia, da Silvia Fanucci, psicologa, psicoterapeuta specializzata in psicoterapia umanistico integrata e psicologia di comunità, esperta di fototerapia, insieme alla fotografa Isabella Sannipoli, esperta in fotografia terapeutica.
L’iniziativa si propone di affrontare il tema della violenza di genere dal punto di vista psicologico: attraverso la presentazione di alcune situazioni di rischio sarà possibile fornire strumenti per riconoscere i segnali di violenza ed individuare le azioni utili a prevenirla e a contrastarla.
“Il seminario – si legge nella nota stampa – si compone anche di una parte esperienziale nella quale troveranno spazio attività fotografiche, attività di visualizzazione guidata, la valorizzazione del concetto di “rete” e l’importanza di riuscire a chiedere aiuto da un lato o di sostenere dall’altro. Il tutto anche attraverso l’allestimento di un vero e proprio set fotografico: la fotografia, infatti, non è solo un’arte visiva, ma può diventare uno strumento potente per affrontare tematiche sociali complesse, come appunto la violenza di genere.
Con questo nuovo approccio – prosegue la nota – si vuole dunque favorire la consapevolezza di sé e degli altri, creando un dialogo visivo che contribuisce a smantellare gli stereotipi dannosi e a promuovere una comprensione più profonda delle sfide legate alla violenza di genere. La vice sindaca Annalisa Paffi sottolinea come l’obiettivo di questa iniziativa non sia soltanto quello di puntare i riflettori sul tema della violenza contro le donne, ma soprattutto aiutarle ad uscire da una condizione di sottomissione, anche psicologica, fornendo loro gli strumenti per tirare fuori le proprie risorse interiori e ribellarsi ad una condizione di dipendenza”.
“Per farlo – afferma Paffi – questa volta abbiamo voluto scegliere un linguaggio nuovo, sicuramente diverso da quello cui siamo abituati, proposto da due eccellenti professioniste come Fanucci e Sannipoli, e che utilizza l’arte fotografica come mezzo di espressione e consapevolezza per prevenire e contrastare la violenza di genere”.