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Si chiude oggi “Seed – Design actions for the future”: ospiti Ugo La Pietra, Toshiko Mori e Jan Gehl

PERUGIA – Si concludono oggi,  sabato 28 settembre, all’Auditorium San Francesco al Prato di Perugia, gli appuntamenti di Seed – Design actions for the future 2024, il festival internazionale dedicato all’incontro tra arti, saperi e discipline, per costruire oggi il futuro del nostro pianeta.

Si comincia alle ore 10 con il panel “Balancing the Unbalanced” con Sandra D’Urzo, architetta e Senior Officer della Divisione Shelter and Settlements della Federazione Internazionale della Croce Rossa a Ginevra, Luca Bonifacio di Hope and Space, Raul Pantaleo di TAM Associati, Alessio Battistella del Politecnico di Milano e Paolo Verducci dell’Università di Perugia, i quali parleranno di architettura umanitaria, di supporto tecnico e metodologico su questioni abitative per paesi e popolazioni in situazioni di pre e post-disastro.

I visitatori troveranno all’ingresso di San Francesco al Prato “H7 Shelter”, il prototipo realizzato in autocostruzione con l’innovativo sistema di prefabbricazione leggera, progettato per rispondere con maggiore efficienza alle emergenze umanitarie – progetto di ricerca sviluppato da Hope and Space ETS in collaborazione con la start-up Gimme Shelter e la società Panurania del gruppo Panuraniagroup.

Si prosegue alle ore 11, con Ugo La Pietra, architetto, artista, designer, in dialogo con Marco Tonelli, critico d’arte, per parlare di “Natura/Utopia”.

Ad aprire il pomeriggio, l’architetto, docente, critico e curatore Luca Molinari, che a partire dal suo ultimo libro “Stanze. Abitare il desiderio”, si addentrerà nella dimensione intima degli ambienti che compongono le nostre case, mentre, dall’altra parte della soglia, Antonio Brunori, dottore forestale e segretario PEFC – in un gioco di continui ribaltamenti tra spazi interni ed esterni – inviterà l’ascoltatore ad immaginare quegli stessi ambienti in Natura, prima casa dell’homo sapiens (ore 15.45). Oltre il domestico, a seguire, Annalisa Metta, docente e autrice, rivendicherà la necessità del progetto di paesaggio, inteso come una forma di collaborazione gentile e gioiosa dall’esito incerto, con un’inedita e feconda visione, in grado di ribaltare la prassi dei “professionisti del giardino” (ore 16.30).

Ancora, alle ore 17, Alexander Römer, fondatore del collettivo berlinese Constructlab, tratterà di “Architettura della convivialità”, mentre Raul Pantaleo, architetto di TAMassociati che, tra le altre cose, ha progettato e realizzato diversi centri sanitari per Emergency, sarà in dialogo con il neuroscienziato Giovanni Vecchiato per approfondire gli effetti delle forme sulle persone, specie in quei territori segnati da conflitti, calamità naturali o altre emergenze. (ore 17.45). Nel programma della giornata, anche una lecture di Toshiko Mori, architetta e docente alla Harvard Graduate School of Design e Guest Editor di Domus nel 2023.

A chiudere la rassegna del festival, alle ore 19.45, l’architetto, professore e ricercatore danese, Jan Gehl, pioniere della progettazione di “città vivibili” (cities for people). Nel suo intervento “Learning from Italy“, Gehl, che oggi ha 88 anni, ripartirà dalla lezione appresa proprio dalle città italiane nel 1965, quando, all’inizio della sua carriera, venne nel nostro paese insieme a sua moglie, psicologa, per osservare i rapporti tra la vita delle persone e lo spazio pubblico.

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