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Si chiama Tec la grande alleanza ideata per il Teatro Clitunno di Trevi

TREVI – Di solito alle presentazioni/conferenze stampa sono di più quelli che stanno al tavolo dei conferenzieri che l’uditorio tutto. Il colpo d’occhio del Teatro Clitunno di Trevi, addì 20 gennaio 2023, si è rivelato una piacevole e per certi aspetti sorprendente eccezione. Segno, evidente, di una comunità che conosce il valore della cultura, ama stare in platea e, in questo caso specifico, apprezza chi li invita a partecipare.

Platea al completo per la presentazione della Stagione del Clitunno

La chiamata, per questo tipo di uditorio, in effetti è importante: trattasi del progetto TEC,  Teatro al Centro, che in soldoni è il nuovo soggetto che ha vinto il bando per la gestione e programmazione delle attività del Clitunno per il prossimo triennio 2023-2025.

La Grande Alleanza del Teatro: ecco i rappresentanti delle quattro realtà che daranno vita al nuovo progetto

Il bello del progetto sta nel soggetto. Multiplo: Teatro al Centro il Teatro Belli di Roma, Teatro di Sacco di Perugia, Magazzini Artistici di Narni e Roma e Povero Willy di Terni. Si chiama cooperazione gestionale, ma in questo caso specifico mi piace dire condivisione. Un edificio che si costruisce insieme nel nome dell’arte e di una lucida visione su come porre le nuova fondamenta di un teatro in sofferenza. Sul pianerottolo del piano nobile, per restare nella metafora, “appartamenti” multiformi che, avvicinandosi ai campanelli, espongono nomi importanti come Glauco Mauri, Roberto Sturno, Mariano Rigillo, Giorgio Colangeli. Oppure dei nuovi drammaturghi Michele Sinisi e Riccardo Leonelli, di grandi interpreti shakespeariani come Edoardo Siravo e amatissimi personaggi come Corrado Tedeschi in coppia con Francesca Bianco. Cognomi cui il pubblico potrà bussare con curiosità e, in molti casi, con ammirazione.

L’entusiasmo è tanto. Si può comprendere con manifesta evidenza da questa intervista a Roberto Biselli, 50 anni di teatro e non sentirli, che ai lettori di vivoumbria.it spiega i perché di questa ennesima sfida culturale che lo vede direttore artistico, con il supporto di Carlo Emilio Lerici direttore generale e capogruppo, e del consiglio direttivo composto da Germano Rubbi, Franco Verdinelli e Riccardo Leonelli.

 

 

“Atto 1 specialità TEATRO (locale rinnovato)” è il nome scelto per dare un titolo alla Stagione che, evidentemente, da un lato prevede e auspica ulteriori capitoli narrativi e allo stesso tempo propone esperimenti di linguaggi articolati.

Detto che il programma con date e tutti i riferimenti necessari è consultabile sul sito www.teatroclitunnotrevi.it, vogliamo sottolineare la data del 27 gennaio per l’anteprima dedicata al Giorno della Memoria con l’attore umbro Stefano Baffetti in L’isola degli Uomini, un testo da lui scritto e interpretato e che narra una vicenda di resistenza umana avvenuta al Lago Trasimeno nel giugno del ’44.

 

Dicevamo del rapporto con la comunità di Trevi. A questo proposito saranno realizzati tre laboratori teatrali. Molto spazio è riservato anche al teatro per bambini e ragazzi con specifiche proposte di matinée: per la scuola dell’infanzia i burattini a guanto di Politheater e Fiabe a colori del Teatro dell’Orsa, per la scuola secondaria di primo grado, invece, Il giro del mondo atomico di Micro Teatro Terra Marique.

 

Per la domenica pomeriggio sarà proposto lo spettacolo Rodarissimo del Teatro dell’Orsa, in omaggio al fantasticatore Gianni Rodari, e ancora: Nemici di PaneDentiTeatro per riflettere, anche con i più piccoli, sull’assurdità della guerra.

Ancora un appuntamento per tutta la famiglia con la “famiglia d’Arte” dia e l’allegria a tematiche quali il rispetto, la pace, la libertà, la guerra e la scienza. Da Teatro al Centro l’augurio di poter cogliere questi spettacoli come occa Isola di Confine che presenta Una famiglia intera di Pinocchi.

Una delle novità proposte riguarderà la promozione di testi teatrali inediti e/o autori emergenti, con la prima edizione del Premio TREVITeatro 2023, aperto a tutta Italia, anche sulla scortadell’esperienza che il Teatro di Sacco ha maturato attraverso Todi Off, con tanto di selezione e giuria popolare per definire quale sarà la sceneggiatura il cui autore avrà la possibilità di presentare al pubblico a chiusura di questa intensa stagione.

Infine un impegno preso pubblicamente da Roberto Biselli: coinvolgere le realtà del territorio, specificatamente legate al teatro e allo spettacolo dal vivo, ma anche “parallele” in termini di indotto, come accoglienza degli artisti ospiti, convenzioni con imprese di ristorazione e alberghiere per creare sinergie e progettare eventi legati al turismo e iniziative che coinvolgano le imprese del territorio, in particolar modo le aziende di olivicoltura, realizzando iniziative ad hoc.

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