PIEDILUCO – Questa sera si alza il sipario su Mercoledì …a teatro sul lago, una singolare stagione teatrale che prevede cinque appuntamenti alle 21 a cadenza bisettimanale ospitata dal Baraonda caffé di Elia Bonanni. L’appuntamento di questa sera è Io sono Bacu e mio fratello Nuvolari.
Un racconto in prima persona dal punto di vista di un giovane giornalista anonimo a cui Nuvolari concesse un’intervista nel 1953, in cui il pilota ricorda una storia sia personale sia condivisa che si incrocia inesorabilmente con quelle di avversari e amici, come per l’appunto lo stesso Borzacchini. “È una storia melanconica, a tratti nostalgica – spiega Stefano de Majo, artista ternano che porterà il pubblico indietro nel tempo con questo monologo – Tutto avviene nel 1953, poco prima della morte di Nuvolari, avvenuta l’11 agosto dello stesso anno, quest’ultimo concesse un’intervista ad un giovane giornalista, evento alquanto singolare dal momento che il pilota era un uomo schivo e solitario e accettava di rado di essere intervistato. Non volle domande, sarebbe stato lui a raccontare a briglia sciolta la sua storia, malinconica e tragica, ultimo rimasto in vita di quei suoi rivali e amici piloti, l’unico non morto in pista, con due figli morti a 18 anni per problemi di salute”. Un racconto a tratti poetico che non può che finire per fondersi con quello dell’amico fraterno Borzacchini, soprannominati dalla stampa “i fratellini”, due uomini e squarci di vita vicini per quanto lontani, come in pista, amici e rivali, ma con due stili differenti; Nuvolari aveva infatti uno stile di guida più frenetico e nervoso, mentre Borzacchini tendeva a rimanere più calmo e freddo.
Oltre all’interpretazione di Stefano de Majo gli spettatori potranno entrare ancora di più in questa apertura temporale sul passato grazie anche a Gustavo Gasperini, violino, e Fabrizio Longaroni, pianoforte, tromba e voce, che renderanno con la musica il dare gas, il tempo dell’accelerazione, e il battito cardiaco che animavano la pista. Inoltre come la storia di Nuvolari fonde il presente di allora con gli anni ’30 in cui il pilota gareggiava, così in questa suggestione cronologica si fondono atmosfere musicali degli anni ’30 con canzoni più spensierate degli anni ’50, anni del boom economico, del cinema e di Vacanze romane, guerra e dopo guerra nel racconto di due piloti che hanno fatto la storia.