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Sette spettacoli e talentuosi artisti per “La bella stagione” del Teatro Subasio di Spello

Teatro Subasio foto FraCec

SPELLO Sette gli spettacoli che andranno a riaccendere i riflettori sul palcoscenico del Teatro Subasio di Spello.  In programma un cartellone che sceglie di portare in scena artisti e progetti cui peculiarità sono “ricerca, talento ed energia”.

“In questo tempo sospeso non ci siamo fermati – spiega la direttrice artistica Beatrice Ripoli ma abbiamo lavorato pensando a come poter ricominciare e a cosa potevamo rinnovare. Una ricerca che ci ha portato ad intessere nuovi dialoghi, allacciare nuove relazioni, nel segno di un’apertura che contrastasse con la chiusura intorno a noi. La Bella Stagione riflette tutto questo”.

Grande soddisfazione anche dell’amministrazione comunale di Spello che, attraverso le parole dell’assessore alla Cultura Irene Falcinelli e del sindaco Moreno Landrini sottolinea come il Teatro Subasio continui a configurarsi come luogo fondamentale della vita cittadina: “un teatro per i più piccoli, un teatro che re-inventa i suoi laboratori cittadini, un teatro che si pone all’attenzione regionale e nazionale con la sua Stagione di Prosa, un teatro da non perdere!”. 

Ciccio Speranza

Il sipario si alzerà il 27 novembre (ore 21.15) con La difficilissima storia della vita di Ciccio Speranza. Quest’ultimo è un ragazzo grasso, ma leggero, con un’anima talmente delicata, che potrebbe sembrare quella di una graziosa principessa nordeuropea. Ciccio Speranza vive in una vecchia catapecchia di provincia dove si sente soffocare, come una fragile libellula rosa in una teca di plexiglass opaco. Ciccio Speranza ha un sogno troppo grande per poter rimanere in un cassetto di legno marcio: vuole danzare. Attraverso un linguaggio inventato, poetico ed ironico nel suo impasto di dialetti evochiamo una famiglia di provincia schiacciata dalla sua marginalità sociale. La storia di Ciccio è colma di disagio, giovinezza, identità e voglia di libertà. Attraverso un tutù rosa Ciccio volerà come una farfallaccia. Una storia sporca di fango, un sogno malconcio e bistrattato che non si arrende mai. Scheda: Miglior spettacolo 2020, Premio della Critica e Premio Fersen al Roma Fringe Festival 2020, produzione Società per attori, Accademia Perduta, regia Ludovica D’Auria e Alberto Fumagalli, testo di Alberto Fumagalli, con Francesco Giordano, Giacomo Bottoni e Antonio Orlando, costumi di Giulio Morini, aiuto regia Tommaso Ferrero.

Infanzia felice

Il 10 dicembre (ore 21.15) sarà la volta di Infanzia felice, indagine sulla pedagogia di oggi, per capire cosa stia succedendo ora che le regole dell’antica “pedagogia nera” sono ormai bandite sia in famiglia che a scuola. Oggi che il maestro non usa più la bacchetta sulle dita e che i genitori si limitano alla sculacciata ogni tanto o al classico schiaffone per il quale “non è mai morto nessuno”. Una maestra un po’ rigida, un gatto parlante, dei bambini capricciosi e viziati, una preside dedita all’aperitivo, una madre in carriera e un principe con la coppola azzurra azzurra come il mare, sono solo alcuni dei protagonisti di questa originale fiaba per adulti. Un viaggio profondo, ma anche molto divertente, all’interno della famiglia e della scuola, cercando di capire dove affondino le radici della rabbia che anima la guerra tra genitori e insegnanti e che spesso spinge i nostri bambini verso il bullismo. Scheda: produzione LaQ- Prod in collaborazione con Pupi&Fresedde Teatro di Rifredi e con Festival InEquilibrio – Armunia, regia Antonella Questa, di e con Antonella Questa, coreografie e messa in scena Magali B – Cie Madeleine&Alfred, disegno luci Daniele Passeri, scenografia Daniele Passeri, organizzazione generale Serena Sarbia, costumi Sara Navalesi, assistenza tecnica Marco Oligeri.

Pedegree

L’anno nuovo si aprirà il 21 gennaio (ore 21.15) con Pedegree, storia di un giovane uomo, della sua famiglia con due madri, del padre donatore e dei suoi cinque fratelli di sperma sparsi per il mondo. Pedigree racconta le difficoltà di una nuova generazione alle prese con genitori biologici e genitori di fatto, con nuove problematiche di identità e di coscienza. Pedigree riflette sulle prospettive di determinate scelte, dei diritti, dei desideri, delle aspettative di una generazione in provetta alla ricerca di nuove radici e alle prese con nuove paure. Un lavoro che è allo stesso tempo un pugno allo stomaco e una carezza, dotato di una scrittura che scivola leggera ma si attorciglia alle budella, carico di umanità. Babilonia Teatri è ormai da diversi anni tra le protagoniste indiscusse della scena italiana. Con lavori dal linguaggio sempre innovativo, toccano temi di scottante attualità provocando lo spettatore e spingendolo ad una riflessione senza sconti. Scheda: produzione Babilonia Teatri, La Piccionaia Centro di Produzione Teatrale, regia Babilonia Teatri, con Enrico Castellani e con Luca Scotton, parole Enrico Castellani, cura Valeria Raimondi, luci e audio Babilonia Teatri/Luca Scotton, direzione di scena Luca Scotton, co-produzione Festival delle Colline Torinesi, organizzazione Alice Castellani, scene Babilonia Teatri, costumi Franca Piccoli, foto di scena Eleonora Cavallo.

L’origine dell’eroe

Il 25 febbraio (ore 21.15) la Compagnia Sette/Sesti porta in scena L’origine dell’eroe. Batman è morto. Ne danno notizia i suoi nemici storici. I tempi del cavaliere oscuro sono finiti. Per sconfiggerlo, i supercattivi hanno ridotto la batcaverna ai minimi termini, il laboratorio scientifico ormai è un ricordo e la batcintura, unica vera forza di Batman, è vuota. Per annunciare la dipartita dell’uomo pipistrello, il suo eterno rivale Joker decide di dare vita ad un concerto direttamente dal municipio di Gotham City. Paola è una dottoressa ventisettenne. Ha perso il padre mentre si stava laureando in medicina. In quel periodo stava affrontando il tirocinio, e a causa di questo evento sente di “essere diventata medico prima di esserlo davvero”. Perdere il padre significa perdere un riferimento che si considerava intoccabile. Paola perde il suo eroe così come Gotham perde Batman, senza alcun preavviso. È necessario ora farsi forza, proseguire nella vita e assumere quel ruolo, proprio come Robin è costretto a vestire i panni dell’uomo pipistrello affinché la città non cada nelle mani del caos. Un nuovo eroe deve nascere per permettere alla storia di andare avanti. Scheda: produzione Compagnia Sette/Sesti, regia Giacomo Sette, di Alessandro Sesti e Giacomo Sette, con Alessandro Sesti, Debora Contini e Federico Pedini, disegno luci Marco Andreoli, musiche originali eseguite dal vivo Debora Contini e Federico Pedini, illustrazioni Mattia Ammirati, maschere Luca Pastore.

Elio Germano

L’11 marzo (ore 21.15) arriva sul palco Segnale d’allarme. La mia Battaglia VR, spettacolo immersivo in 3D che aprirà il Festival del Cinema di Spello 2022 (a seguire, incontro con il regista VR Omar Rashid). È la trasposizione in realtà virtuale dello spettacolo con Elio Germano “La mia Battaglia” e sarà visibile solo grazie a supporti visivi. Lo spettatore sarà portato a piccoli passi a confondere immaginario e reale. Attraverso la VR sarete portati ad immergervi nell’opera teatrale diventandone parte. Vi troverete in sala, in prima fila, insieme agli altri spettatori. Sentirete l’energia della stanza intorno a voi. Cercherete lo sguardo di chi vi è seduto accanto, perfino i gesti. Assisterete ad un monologo che sarà un crescendo e allo stesso tempo una caduta verso il grottesco. Lo spettacolo porta a riflettere e a porsi domande su vari temi: il consenso, il libero pensiero, l’affabulazione, la dittatura. È una feroce e allucinata narrazione in cui un attore, o forse un comico, ipnotizzatore non dichiarato, manipola gli spettatori in un crescendo di autocompiacimento, fino a giungere, al termine del suo show, a una drammatica imprevedibile svolta. Scheda: produzione Gold/Infinito in collaborazione con Riccione Teatro, regia Elio Germano, regia VR Omar Rashid, con Elio Germano, scritto da Elio Germano e Chiara Lagani, aiuto regia Rachele Minelli, operatore VR Dario Costa, luci Alessandro Barbieri, fonico Gianluca Meda, fotografia Luigi Ruggiero e Filippo Pagotto, post-produzione Sasan Bahadorinejad, distribuzione Argot Produzioni.

Lodo Guenzi

Il 26 marzo (ore 21.15) c’è Uno spettacolo divertentissimo che non finisce assolutamente con un suicidio con Lodo Guenzi, popolare cantante del gruppo “Lo stato sociale”, ma anche un personaggio imprevedibile ed eclettico che si muove tra televisione, teatro e cinema. In questo spettacolo c’è tutta una vita raccontata con ironia, tra dramma e commedia, tra musica e parole. Lo spettacolo racconta in maniera scanzonata il percorso di una persona attraverso la fama, parola quanto mai controversa, che può diventare una parabola nella quale più persone possono riconoscersi. Mentre il successo, che da fuori sembra spensierato e piacevole, da dentro è terribile come tutto il resto, anche se in modo diverso. Scheda: produzione Argot Produzioni, regia Nicola Borghesi, con Lodo Guenzi, di Nicola Borghesi e Lodo Guenzi, consulenza drammaturgica Daniele Parisi e Gioia Salvatori.

Farfalle

A chiudere la stagione il primo aprile (ore 21.15) sarà Farfalle, testo vincitore del Premio Hystrio scritture di scena 2015 e del Mario Fratti Award 2016, testo e regia di Emanuele Aldrovandi, uno dei più talentuosi nuovi drammaturghi e registi della scena italiana. In scena due sorelle, ciniche e poetiche, una bionda (Bruna Rossi) e una mora (Giorgia Senesi) e al centro il gioco che le ha unite fin da quando, piccolissime, sono rimaste sole: a turno, chi ha in mano la collana a forma di farfalla può obbligare l’altra a fare qualsiasi cosa, pena la fine del gioco. Un susseguirsi di scene che raccontano con tragicomica ironia la crescita delle due sorelle e le loro scelte di vita, che le portano ad acquisire una sempre maggiore consapevolezza di sé e a diventare molto diverse dalle ragazzine che erano. Il loro percorso però è opposto, quasi complementare, e il cambiamento che vivono, le porta prima ad allontanarsi e poi a scontrarsi violentemente. Scheda: produzione Associazione Teatrale Autori Vivi, Emilia Romagna Teatro Fondazione, Teatro dell’Elfo, testo e regia Emanuele Aldrovandi, con Bruna Rossi e Giorgia Senesi, scene e grafiche CMP design, costumi Costanza Maramotti, luci Vincent Longuemare, suoni Riccardo Caspani, musiche Riccardo Tesorini, movimenti Olimpia Fortuni, design farfalla Laura Cadelo Bertrand, assistente alla regia Valeria Fornoni, responsabile tecnico Luca Serafini.

Teatro Subasio Via Giulia, 12, 06038 Spello

Informazioni e prenotazioni: 075 5289555 – 075 5286651 (dal lunedì al venerdì dalle ore 09 alle 13.00 e dalle ore 14.00 alle 16.00)

 

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