Sant'Angelo di Massa, il luogo prediletto di Federico Cesi il Linceo

NARNI – Da Visciano a Taizzano proseguiamo l’itineraro per Sant’Angelo di Massa. Gli storici attestano che fu edificato su resti di un tempio o villa romana al tempo dell imperatore Antonino. Ma le notizie più certe si hanno verso il X-XI secolo con il culto di San Michele Arcangelo.
Nel 996 era officiata dai benedettini. Nel 1037 era sotto la giurisdizione della Abbazia di Farfa. Fu la più florida abbazia Ottoniana del comprensorio. Subì nel corso dei secoli diversi rimaneggiamenti come nel rinascimento, alterando l’originalita architettonica. Delle decorazioni della primitiva chiesa rimangono frammenti sulla facciata e nel muro esterno con sei riquadri incorniciati da pilastri e archi in mattoni. Portale rinascimentale con portico a sei pilastri in pietra che sorreggono archi a tutto sesto.
I dipinti della cappella di sinistra, che raffigurano episodi della vita della Madonna, sono di Michelangelo Braidi (manierista narnese 1569-1660) così anche come i dipinti della cappella di destra, ossia quella destinata a cappella funeraria del Vescovo Romolo Cesi che  raffigurano la passione di Cristo. Il vescovo Romolo Cesi nasce a Narni 1533, fratello del Cardinale Pietrodonato Cesi reggente di Bologna. Figlio di Venanzio Cesi e Filippa Uffreduzzi. Mori proprio a Massa. L’ abbazia subi importanti interventi primis si effettuarono nel 1494 dal Cardinale Borgia; nel 1595 dal Cardinale Cesi. Nel 1836 Papa Leone XII diede in affitto il complesso al conte Curzio Catucci di Narni che poi l’ acquisto’. Sia la chiesa che gli edifici appartengono dal 1983 alla fondazione don Giuseppe De Santis e alla comunita’ “Famiglia di Padre Pio”. Importanti restauri si sono svolti alcuni anni fa. Villa Massa fu residenza preferita di Federico Cesi il Mecenate. Lo stesso linceo, qui progetto’ che diventasse il Centro Studi, orto botanico, biblioteca ecc. per  l’Accademia dei Lincei. Massa deriva da un insieme di possedimenti dati in affidamento ad alcuni contadini, da cui Massari, ed era anche il nome della villa romana di campagna.

Carlo Favetti: Nato a Ferentillo, ho pubblicato saggi d'arte, volumi di storia e libri di poesie. Ho collaborato con il Corriere dell'Umbria dal 1998 al 2010 e poi con il Il Giornale dell'Umbria. Nel 1993 ho fondato l'associazione culturale Alberico I Cybo Malaspina.