SAN GEMINI – Il mosaico nel giardino di villa Violati attesta che proprio su questo colle “Casventum” la natura era assai ricca e prolifera di cultura e civilta’. Nell’area verde sono emersi fantastici mosaici pavimentali attualmente ben conservati.
I mosaici sono fruibili in varie occasioni previa autorizzazione. Ma andiamo a scoprire questa ricchezza, la quale segna, possiamo dire, un unicum di arte musiva di importanza archeologica nel territorio ternano (possono tornare alla memoria le pavimentazioni musive delle sontuose ville pompeiane o di Ercolano, poco cambia). Proseguendo via del Tribunale, quasi in cima all’abitato di San Gemini, la villa si presenta con tutta la sua originalità di residenza d’epoca.
I mosaici sono situati, come detto, nel giardino, il quale e’ protetto da una cinta muraria realizzata con avanzi di costruzioni e reperti romani. La costruzione della recinzione e l’edificazione potrebbe risalire al periodo medievale. Il giardino e’ adorno di orci e brocche di terracotta, avanzi di capitelli e Rocchi di colonne romane. I mosaici sono situati nella parte ovest del giardino, nel periodo invernale, per proteggere le tessere musive, viene posto un strato di argilla espansa. Questi reperti sono stati recuperati dalla Soprintendenza Archeologica dell’Umbria. Risalgono al I secolo e sono di ottima fattura; sono divisi in due locali e sugli avanzi delle pareti sono visibili i dipinti che adornavano le stanze interne. Il motivo della decorazione del primo ambiente che misura 5,45 X 3,90 e’ di tipo geometrico a tessere bianche e nere, con disegni a quadrato e trapezio che da luogo ad un gioco evidente di illusioni prospettiche e geometriche. La soglia e’ a motivi di decorazioni vegetali e animali che evidenziano il gusto del committente e l’abilita dell’autore; due uccellini affrontati sulle anse di un Kantharos sullo sfondo tralci e grappoli d’uva. Nel secondo ambiente, situato attiguamente all’altro, misura 6,06X5,15. La decorazione della pavimentazione e’ più complessa con motivi geometrici, fitomorfi e geomorfi realizzati con tessere policrome e contornato da una elegante fascia decorativa che la circonda.
La soglia di questo ambiente e’ costituita da un mosaico policromo raffigurante dodici arcate sostenute da colonnette a tessere rosse, singolare e particolarmente interessante la successione dei volumi e delle linee prodotte con senso prospettico di grande eccezione. E’ in questo secondo ambiente che la pavimentazione presenta particolari alquanto suggestivi e interessanti. Al centro in ogni rombo e’ riprodotto, con tesserine policrome, farfalle, lucertole, grilli, lumache, cardellini e pettirossi. Tutta la pavimentazione sembra una grande gabbia dove, sia li uccelli che gli insetti siano stati intrappolati. Per la perfezione nella realizzazione dei soggetti figurati sembra ancora udire il loro verso o avvertire il battito leggero delle ali. Le piume delle ali, oltre al becco, zampe, occhi, rimaste verosimilmente intatti, e conservano ancora i colori originali. Il sito, in origine, fu abbandonato subito dopo le invasioni saracene e, nell’area fu edificata la attuale cittadina di San Gemini.