San Costanzo, celebrazioni religiose ridotte all’essenziale

 PERUGIA – Quest’anno non sarà possibile scattare una foto come quella che abbiamo messo in copertina. La Perugia civile e religiosa deve rivedere le tradizionali manifestazioni che celebrano il patrono della città. Un sentimento che ha sempre accomunato saldamente al credo religioso, quello di popolo. Ad ogni modo dal punto di vista religioso, l’Archidiocesi in una nota ha ufficializzato il programma che resta intenso.

Il 29 gennaio si terranno tre celebrazioni eucaristiche nella basilica intitolata al Patrono (ore 8, 10 e 11.30), dove saranno ammessi ogni volta non più di 30 fedeli e al termine il luogo di culto resterà chiuso per permettere la necessaria sanificazione. La celebrazione eucaristica delle 11.30 sarà presieduta dal vescovo ausiliare mons. Marco Salvi. Nel pomeriggio (ore 15-18) ci sarà la possibilità di un percorso guidato per un atto di devozione alle reliquie del Santo esposte sull’altare. Le celebrazioni in onore di san Costanzo culmineranno nella cattedrale di San Lorenzo, nel tardo pomeriggio (ore 18), con la solenne celebrazione eucaristica presieduta dal cardinale Bassetti alla presenza dei rappresentanti delle Istituzioni civili e religiose del capoluogo umbro (in cattedrale possono accedere 300 fedeli).

A precedere la festa sarà il triduo di preparazione (25-26-27 gennaio, ore 17) nella basilica di San Costanzo dedicato ad un tema molto attuale: Nel deserto, segni di speranza. Le meditazioni saranno incentrare sul tema scelto e tenute da tre giovani sacerdoti diocesani: don Antonio Paoletti, don Alessandro Scarda e don Alessio Fifi. Giovedì 28 gennaio (alle ore 18), nella basilica di San Costanzo, si terrà la celebrazione dei Primi Vespri presieduta dal cardinale Gualtiero Bassetti alla presenza del sindaco Andrea Romizi e di una delegazione di non più di trenta persone in rappresentanza delle Istituzioni civili e religiose di Perugia. Durante la celebrazione, davanti all’urna con le reliquie del Santo, sarà rinnovata l’offerta dei doni-simbolo dell’antico legame della città al suo Patrono: il cero, da parte del sindaco; la corona d’alloro, da parte della polizia municipale; il torcolo da parte degli artigiani.

 

Redazione Vivo Umbria: