PERUGIA – Oggi, domenica 6 settembre, alle 12,15 alla Basilica di San Pietro di Perugia Filippo Gamba continua il viaggio nelle 32 suonate di Beethoven, proponendone la IV parte. In questo mirabile progetto eseguito per la quarta volta dal dopo guerra a Perugia (l’ultima nell’83), Gamba si alterna ad un altro grande interprete, Olaf John Laneri fino al 13 settembre tra il chiostro e la Basilica di San Pietro.
Alle 21,00, ai Giardini del Frontone di Perugia, di scena il Quartetto Henao con William Chiquito violino, Soyeon Kim violino, Stefano Trevisan viola, Giacomo Menna violoncello (nella foto di copertina) che nasce a Roma nel 2014 in seno all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Il concerto proposto accosta le opere dei due protagonisti indiscussi della Vienna di inizio ‘800.
Franz Schubert: Quartettsatz in do minore, D. 703, brano che è entrato da lungo tempo nel repertorio dei grandi ensemble a dispetto della sua natura di frammento. A seguire, con uno dei più grandi capolavori quartettistici di sempre, si torna a Ludwig van Beethoven, Quartetto in fa maggiore op. 59 n. 1, “Razumovsky”. Pervaso di un robusto umorismo come di un’insuperata maestria formale, con quest’opera l’autore scioccò l’ambiente musicale viennese. La commissione dei lavori gli venne dal conte Andrey Razumovsky, violinista dilettante e ambasciatore russo presso la corte di Vienna, il quale si aspettava delle pagine convenzionali non preparato, forse, all’idea di libertà maturata in quegli anni in Beethoven. A quest’opera è legato un famoso aneddoto; essa suscitò l’incomprensione – e l’ilarità – dei primi esecutori, tanto che il primo violino, Ignaz Schuppanzigh, protestò che certi passaggi erano ineseguibili, al che Beethoven rispose con la celebre battuta: “Ma lei crede che io pensi al suo misero violino quando è lo Spirito che mi parla?”.