Riscoperte umbre. La voce poetica di Assunta Pieralli racconta Il Natale

MONTE SANTA MARIA TIBERINA – Tornano nel segno della riscoperta della poetessa umbra Assunta Pieralli gli “incontri” di Natale di Graphe.it, le “doppie” pubblicazioni della casa editrice umbra che mettono a confronto, in un unico volume, due racconti di epoche diverse a tema natalizio, per dare una visione diversa delle festività, al di là degli stereotipi. È infatti un componimento della poetessa umbra – Il Natale, pubblicato per la prima volta postumo nel 1890 – ad aprire il nuovo volume della collana Natale ieri e oggi (Incontri di Natale, 54 pagine, 7 euro), che presenta i racconti Due mondi, di Neera, al secolo Anna Maria Zuccari, e Il Natale di Alfredo, di Alessandro Petruccelli. Scritta nell’Ottocento, la poesia di Assunta Pieralli ha il sapore antico delle poesie devozionali. Un canto solenne, ma intimamente sentito, che celebra la nascita, in una semplice mangiatoia, del Salvatore. Versi che si dipanano in un susseguirsi di immagini ed evocazioni storiche e bibliche – dalle sponde dell’Eufrate fino alla spada di Brenno – dove la figura del bambinello, sotto una pioggia di fiori rari, accanto alla Vergine teneramente vigile, si staglia in tutta la sua luminosa e salvifica bontà.

Proveniente da una famiglia agiata di Lippiano, frazione del comune di Monte Santa Maria Tiberina, nei pressi di Perugia, Assunta Pieralli nacque nel 1807 e si fece conoscere sin da giovane per la sua capacità di rimare e per la sua cultura, che mise al servizio delle famiglie altolocate del territorio, per le quali lavorò come precettrice.  Definita come “un delicato giglio di valle” nella prima raccolta a lei dedicata – pubblicata postuma a fine ottocento – che mise per la prima volta ordine tra quelle poesie “scritte un po’ ovunque su fogli sparsi e volanti”, Pieralli  fu anche membro dell’Accademia di letteratura e musica di Perugia. Nel 1861 il nuovo governo unitario la designò docente di storia e geografia dell’Istituto normale femminile di Perugia, di cui diventò anche direttrice. In seguito, legatasi al movimento risorgimentale italiano, scrisse anche diverse poesie dal sapore patriottico. Ma l’opera per cui Assunta Pieralli è maggiormente ricordata venne pubblicata nel 1890 e s’intitola Il lago Trasimeno, un poemetto di 1700 versi che racconta una storia d’amore, ambientata proprio sul lago, tra Isola Maggiore e Castiglione del Lago, tra Baldo ed Ermelinda.

Redazione Vivo Umbria: