Rina Gatti, rinascita una fiction di attualizzazione

PERUGIA – “Se Rina Gatti non avesse consegnato alla scrittura i suoi ricordi, la memoria di quel mondo rurale non avrebbe preso forma”. Così osserva Paola Ducato dopo la proiezione del cortometraggio Rinascita” di cui è autrice e produttrice. La presentazione si è svolta venerdì 24 maggio alla Scuola superiore Leonardi di Perugia.

“Siamo lieti di accogliere questa iniziativa nell’ambito del nostro progetto “Emozioni” – ha detto Nicoletta Utzeri, preside dell’istituto superiore Leonardi”. “Il personaggio di Rina Gattici parla del valore dell’emancipazione e della capacità di riprendersi il tempo ritrovato” ha aggiunto la professoressa Giulia Rosini.

IL DOCUFILM

Rinascita è un docu-film al cui centro c’è una fiction. Nel corso della narrazione diversi insert ripercorrono la storia della scrittrice ed il contesto sociale degli anni 20-40 del 900 con tutte le disuguagliane proprie dell’epoca: il difficile accesso all’istruzione, le difficoltà quotidiane della condizione mezzadrile ma anche il volto solidale di una comunità centrata sull’aiuto reciproco.

La realizzazione del cortometraggio si è avvalsa della regia di Luigi Nigro e dell’opera del compositore Fabio Immergamo.

Nel cast troviamo Teresa Barazzoni che interpreta la scrittrice e i personaggi fittizi di Valeria Passerini, di sua madre, Mara Cupello e di sua nonna, Maria Stella Giovannelli. La loro vicenda si dipana coinvolgendo uno zio, Giancarlo Lillacci, di uno mezzadro, Roberto Mommi, del nonno, Renato Presciutti e di una professoressa, Paola Ducato.

L’AUTRICE

L’idea di scrivere una sceneggiatura – afferma Paola Ducato – è nata dalla riflessione su come il nuovo inizio di Rina sia iniziato a 65 anni, attraverso i primi appunti delle sue vicende familiari. Rievocando ricordi personali e sociali Rina è riuscita a riconciliarsi con se stessa e con il proprio passato, particolarmente difficile anche a causa delle proprie vicende coniugali. La figura di Rina Gatti si presta ad essere osservata da differenti prospettive, quella educativa, della cultura popolare, del rapporto tra i generi e molto altro. – Abbiamo scelto di valorizzare la sua capacità di ricominciare la sua seconda vita a 65 attraverso la scrittura. Nella ricomposizione dei suoi ricordi Rina si è riconciliata con se stessa. Proprio questo tratto psicologico della narratrice dell’Umbria ci ha sollecitato ad approfondire l’aspetto della resilienza e della capacità di riprendersi il proprio ‘tempo ritrovato'”.

Un vivace dibattito ha accolto l’iniziativa. Tante riflessioni, domande e testimonianze personali degli studenti nella sala hanno percorso gli anni 30-40 in Umbria attraverso le differenze di genere, l’elemento di coesione sociale, gli ostacoli di una piena inclusione femminile e, soprattutto, gli ostacoli per un’effettiva inclusione sociale delle donne. Non sono mancate numerose osservazioni sulla valenza glocal di Rina Gatti, figlia dell’Umbria mezzadrile ma anche donna-mondo. Su tutto ha giocato un ruolo centrale il calore dell’istruzione, elemento fondamentale di formazione e di trasformazione della realtà umana con cui le studentesse e gli studenti dell’istituto superiore Leonardi.

In Rina Gatti possono riconoscersi anche molte donne dei Paesi in cui il percorso di emancipazione è faticoso e pieno di ostacoli” ha osservato un’alunna della scuola.

Redazione Vivo Umbria: