Il presidente dell’Associazione nazionale comuni italiani, Anci, Antonio Decaro ha inviato al ministro del MiBACT Dario Franceschini un appello per definire un’azione comune per riaprire al più presto i musei e le istituzioni civiche.
“Le istituzioni culturali dei Comuni – scrive Decaro al ministro – hanno bisogno di programmare con ampio anticipo le loro attività, in particolare le mostre temporanee dei musei, gli allestimenti più rilevanti dei teatri lirici e di prosa e così via. È quindi indispensabile che, passato il momento più critico della pandemia, il piano delle riaperture di queste istituzioni sia indicato con il dovuto anticipo”.
Le proposte più urgenti si concentrano su questi punti.
1) Riaprire presto i musei civici
2) Rafforzare il fondo per il ristoro dei musei non statali
3) Prevedere la presenza di rappresentanti dei Comuni in tutti i tavoli ministeriali sul settore culturale
4) Completare al più presto la riforma dello spettacolo dal vivo
5) Ampliare l’ambito di applicazione dell’Art Bonus estendendolo anche al sostegno di attività, manifestazioni e progetti di produzione e diffusione culturale
6) Attivare un fondo speciale di almeno 100 milioni di euro all’anno da destinare ai Comuni su base triennale per la rinascita culturale
7) Rafforzare e condividere la parte Cultura-Turismo del Recovery Fund
8) Aumentare a 10 milioni di euro all’anno le dotazioni finanziarie per il Fondo per l’attuazione del Piano nazionale per la promozione della lettura
9) Definire un Piano Nazionale per il potenziamento del sistema delle biblioteche di pubblica lettura.
Riguardo alla riapertura dei musei civici, Decaro chiede a nome dell’Anci che “si possa al più presto iniziare a riaprire i Musei civici anche in maniera graduale, dando priorità alle strutture che abbiano determinati requisiti, come ad esempio:
– numero di visitatori al di sotto di una certa soglia;
– spazio a disposizione per visitatore sopra ad una certa soglia;
– predisposizione di un piano di comunicazione che indichi le procedure seguite per garantire la sicurezza sanitaria dei lavoratori e dei visitatori.
Sarebbe importante anche prevedere degli interventi che incentivino la frequentazione dei luoghi della Cultura come ad esempio sgravi fiscali per l’acquisto di carte di fidelizzazione e abbonamenti”.