ASSISI – Riaperta stamattina, 22 dicembre, al culto il Santuario francescano del Sacro Tugurio di Rivotorto dopo i lavori di restauro.
IL RESTAURO
Le risorse investite dalla struttura commissariale sono state un milione e 250 mila euro. I lavori di restauro nel Santuario sono iniziati nello scorso febbraio per permettere il ripristino delle strutture dopo i danni causati dal terremoto del 2016 e hanno riguardato sia interventi strutturali che di restauro degli affreschi all’interno della chiesa. I lavori sono stati progettati e guidati dall’ingegner Margherita Prosperi e dall’ingegner Marco Massucci sotto il coordinamento dell’ingegner Alberto Capitanucci per conto dello studio Mox Associati. Progettista architettonico e DL architettonico è stato anche l’architetto Massimo Berzetta. Responsabile Tecnico della Procedura Raoul Paggetta. I lavori sono stati eseguiti dalla ATI di imprese composta da Renaissance Srl e Tecnireco Srl.
L’INAUGURAZIONE
Alle ore 11 di stamani monsignor Domenico Sorrentino, arcivescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino e di Foligno, ha presieduto la messa alla presenza del Custode del Sacro Convento, fra Marco Moroni, OFMConv, di Stefania Proietti, Sindaco di Assisi e Presidente della Regione Umbria, del Commissario per la ricostruzione senatore Guido Castelli, del vice sindaco Valter Stoppini, dell’assessore alla cultura Veronica Cavallucci, del consigliere provinciale e comunale Scilla Cavanna e del consigliere comunale Giuseppe Cardinali.
La presidente della Regione, Stefania Proietti, nel suo breve intervento al termine della celebrazione eucaristica, ha parlato di “una profonda emozione tornare nel Santuario, al suo grande splendore, tornare a casa” e ha ricordato il lavoro eseguito all’indomani del sisma del 2016, con oltre 1.100 sopralluoghi nel territorio.
“Essere riaccolti qui – ha poi detto la presidente Stefania Proietti con evidente commozione – è un miracolo ma è anche il frutto del lavoro e dell’ingegno dell’uomo. Ci siamo impegnati tutti, dal commissario ai tecnici e funzionari del Comune, della Regione, della Soprintendenza, per ricostruire edifici e chiese tenendo sempre a mente i criteri della prevenzione”.
Per il commissario Castelli “è stato un momento meraviglioso condividere la restituzione di una chiesa alla comunità perché è la dimostrazione che dal male, il terremoto, può nascere il bene. Ogni ricostruzione è camminare insieme, riparando ma anche prevenendo, solo così si possono risparmiare lutti e danni”.