PERUGIA – Iniziativa di “Sinistra Universitaria -Udu Perugia” e “Altrascuola – Rete degli Studenti Medi Umbria” in forma telematica per ragionare di studenti e giovani lavoratori con ministero dell’Università e della Ricerca, Università degli Studi di Perugia e sindacato.
“Con gli interventi di Vincenzo Sgalla segretario della CGIL Umbria, Gianluca Menichelli presidente del Consiglio degli Studenti Unipg e Giuseppe De Cristofaro sottosegretario di Stato del MUR – si legge nella nota stampa di Rete e Udu – abbiamo voluto mettere insieme tutti i principali attori del percorso di contrattazione inclusiva che è partito ormai da un anno, con la redazione del rapporto Giovani e Lavoro presentato durante l’iniziativa da Andrea Marconi, sindacalista di NIdiL-Cgil.
All’interno del Rapporto, lo spaccato di una rappresentazione drammatica: diecimila giovani che, usciti dai percorsi di formazione, hanno lasciato l’Umbria dal 2012 al 2017 in cerca di migliori prospettive di vita, un tasso di invecchiamento della popolazione lavorativa tra i più alti d’Italia. A questi numeri si aggiungono oltre 21.000 giovani umbri che rientrano nella categoria dei “neet” ovvero soggetti usciti dai percorsi di istruzione ma non ancora entrati nel mondo del lavoro. La situazione non migliora sul piano delle diseguaglianze di genere, con un tasso di disoccupazione tra le giovani donne al 17% contro il 9% del dato maschile. Per i giovani che rimangono sul territorio e per gli studenti che sono costretti a lavorare per mantenersi agli studi, il panorama non è più confortante: è molto comune trovarsi dispersi in un fitto sottobosco di lavoretti saltuari e precariato, in assenza di tutele e diritti sindacali di base e soprattutto senza concrete prospettive di stabilizzazione e sicurezza; un mondo, tra l’altro, che ha subito più di tutti e frontalmente l’impatto economico della Pandemia da Covid-19″.
“Come sindacato universitario e rappresentanti degli studenti perugini – dichiara in particolare Angela De Nicola, coordinatrice dell’Udu Perugia – abbiamo da lungo tempo elaborato un progetto di Statuto degli Studenti Lavoratori, frutto di un’intesa di lungo corso con la CGIL dell’Umbria che nasce da un preciso obiettivo politico: l’emergenza sociale che stiamo affrontando si annida negli spazi d’ombra tra il mondo dell’Università e il mondo del lavoro, spazi che rischiano di non avere nessuna rappresentanza sfuggendo ai normali schemi di intervento delle nostre organizzazioni. In questo anno abbiamo sperimentato, e continueremo a farlo, geometrie di rappresentanza pionieristiche e più flessibili, perché nessuno sia lasciato indietro.”
Aggiunge Matias Cravero, coordinatore della Rete degli Studenti Medi Umbria: “Il fenomeno degli studenti lavoratori durante il ciclo di istruzione secondaria è forse ancora più sommerso di quello analogo all’Università. Le tutele ad oggi in campo sono minime se non inesistenti: tra i vari risultati deleteri di questa negligenza delle istituzioni si conta anche l’esclusione totale dal normale percorso formativo della classe per chi lavora, spesso in nero e senza alcuna tutela, e cerca anche di studiare nel frattempo. Serve – Conclude Cravero – ripensare i nostri modelli di rappresentanza per poter coinvolgere e tutelare al meglio questa categoria ad oggi scoperta”.