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Remo Anzovino a Visioninmusica, un piano che disegna mondi onirici

TERNI – Venerdì sera l’auditorium Gazzoli è stato avvolto dalle atmosfere sognanti della musica di Remo Anzovino con Don’t Forget to Fly per il quinto appuntamento della nuova stagione di Visioninmusica.

L’apertura del concerto è stata affidata all’attrice Cecilia Di Giuli con IO da capogiro. IO senza respiro, l’omaggio a Raffaella Carrà dove gli interventi dell’attrice tratti dal testo di Laura Perez, presente tra il pubblico, si sono alternati con quelli di Denis Zardi e Lucrezia Proietti al pianoforte a quattro mani. Così mentre il parlato restituiva la vita non sempre luccicante della leggendaria showgirl, il piano ripercorreva i suoi principali successi musicali. Tutto in tono minore, lungo una narrazione dove la ferrea disciplina, le insicurezze, il rapporto ambivalente con la madre e l’intenso legame con la nonna Andreina, hanno svelato il contraltare molto tormentato di una brillante carriera ultra sessantennale.

 

 

Anzovino, autore di quattordici colonne sonore di film dedicati a personaggi celeberrimi – da Frida Kahlo, alla regina Elisabetta II, passando per Pasolini e Napoleone – vincitore di due nastri d’argento, è salito sul palco, in silenzio e per una buona mezz’ora ha suonato i brani di Don’t Forget to Fly, senza interagire col pubblico. Il piano sotto le sue mani sembra un’orchestra, le composizioni evocative indugiano in melodie accattivanti e soavi: tutta la bellezza dell’ascensione e dell’ariosità del volo si dipanano in musica fresca, in un continuum ininterrotto. Anzovino svela e rivela mondi immaginifici, qui fanno capolino punte di sorprendente intensità, soprattutto nei cambi di ritmo dove non mancano scrosci improvvisi. Terminata la prima parte, Anzovino si rivela: “Siamo ancora in grado di stare mezz’ora attaccati al suono, senza interruzioni” e è proprio così. La musica di Don’t Forget to Fly fa appello al mondo onirico, parla ai sogni e li descrive; l’ultimo accordo è quello che segna il risveglio.

 

 

Nella seconda parte del concerto, Anzovino ripercorre la sua carriera, partita ormai vent’anni fa. Una musica, la sua, che all’epoca era difficile collocare e che oggi è ben riconoscibile nella sua unicità. Regala anche un brano nuovissimo, uscito due settimane fa, dopo l’ultima colonna sonora Borromini and Bernini. The Challange for Perfection, in cui ha messo in musica il gioiello di Sant’Ivo alla Sapienza.

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