PERUGIA – Dopo il giallo assegnato da Conte il capogruppo regionale della Lega, Stefano Pastorelli, a nome del Carroccio e della maggioranza consiliare in Regione, punta il dito su “una certa parte dell’opposizione”, leggi su tutti Tommaso Bori, che “per intere settimane ha speculato politicamente sul virus descrivendo la nostra regione come la ‘maglia nera’ d’Italia. Ma a mettere definitivamente la parola fine a queste imbarazzanti bugie è stato il Governo Conte che ha posizionato l’Umbria tra le realtà in fascia ‘gialla’, con il minor rischio di diffusione del contagio. Abbiamo ascoltato parte dell’opposizione strumentalizzare, per meri fini politici, la paura che aleggia sui cittadini. In un momento in cui la comunità necessitava di certezze e notizie attendibili, hanno riempito stampa e social network di fake news e di becera propaganda, descrivendo un sistema sanitario totalmente impreparato a gestire la pandemia nei mezzi, nelle risorse, nelle strategie”.
“Questa volta – osserva il capogruppo del Carroccio – non siamo stati noi a smentirli, lo abbiamo fatto tante volte in passato mettendoli di fronte alla cruda verità e lo faremo anche in futuro, ma è stato il loro stesso Governo. Nel completare il nuovo DPCM e individuare la fascia di rischio per le regioni italiane, gli esperti dell’Istituto Superiore di Sanità e del ministero della Salute, hanno valutato diversi parametri come l’Rt, posti letto negli ospedali, la saturazione delle terapie intensive, il numero di tamponi effettuati e hanno stabilito che l’Umbria rientra nella fascia ‘gialla’, ovvero tra quelle meno esposte sul fronte degli ospedali e della diffusione del contagio”.
“Questo – spiega Pastorelli – vuol dire che l’Umbria, negli ultimi mesi, ha lavorato bene e ha rafforzato il sistema di contenimento del virus, elaborando strategie valide di risposta a una seconda ondata, anche se nessuno tra gli esperti, in Italia e nel mondo, si aspettava simili scenari di gravità”. “Altro che ‘maglia nera’ – puntualizza il capogruppo leghista – come qualche irresponsabile andava sbandierando in questi giorni.
L’Umbria avrà delle limitazioni ma non saranno stringenti come quelle di altre realtà e soprattutto saranno meno penalizzanti per il tessuto economico locale, già in sofferenza e in attesa delle promesse del premier Conte. Non c’è nulla da esultare, come al solito il Governo non ha ascoltato le proposte della Lega e tantomeno le richieste delle Regioni, elaborando un DPCM che non risponde appieno alle reali esigenze del Paese.
C’è molto lavoro da fare in Umbria, da qui in avanti – continua Pastorelli – e non abbiamo intenzione di tirarci indietro. Accettiamo le critiche, quelle costruttive che servono a migliorare, ma in questo momento dobbiamo dire basta a facili allarmismi che creerebbero ancora più paura e confusione tra la popolazione. Tutto questo – conclude Pastorelli con il chiaro riferimento al consigliere del Pd Tommaso Bori – alcuni rappresentanti delle istituzioni dovrebbero capirlo, soprattutto chi tra loro ricopre il ruolo di medico”.