PERUGIA – Fluxus è un movimento artistico nato nei primi anni Sessanta articolato in tutte le forme d’arte, dalla pittura, alla scultura, alla performing art sino alla musica. Ma proprio nella musica trovò massima espressione soprattutto grazie all’adesione di John Cage.
Nel segno dell’arte che si unisce alla vita vissuta, ho immaginato di fermare con la fotocamera alcuni segni minimali che posso cogliere affacciandomi dal balcone, unico perimetro che mi è permesso e che mi mette in relazione con il “là fuori”.
Nella desolazione della città deserta, ogni piccola mutazione, ogni finestra illuminata al calar della sera, pur rimanendo segni minimali, assumono il valore di cenni di vita vissuta. Per questo ho tentato con la fotocamera di coglierne insieme l’aspetto della familiarità e quello dell’eccezionalità, piccolo tentativo d’arte che ho titolato appunto refluxus. In questo caso la familiarità è associata al paesaggio che si illumina, ogni piccolo spiraglio di luce che filtra dalle finestre, sembra avere una sua storia da narrare per affabulare chi si mette in ascolto di quel che lo circonda.