FOLIGNO – Documenti, disegni, progetti e riqualificazioni urbanistiche del Primo Novecento: un’occasione ghiotta a Foligno per quanti amano riscoprire la città del passato e i cambiamenti che hanno portato sino agli assetti attuali. L’apertura straordinaria della Sezione di Archivio di Stato di Foligno dove saranno esposti “reperti di carta” unici e irripetibili e poi un circuito guidato organizzato da CoopCulture alla scoperta delle opere che hanno cambiato l’assetto architettonico e urbanistico della città, rendono quello di domenica 13 ottobre 2019 un pomeriggio da non mancare.
Il pretesto è “Domenica di carta”, l’apertura straordinaria di biblioteche e gli archivi statali, promossa dal ministero per i Beni e le attività culturali per valorizzare non solo i musei e le aree archeologiche, ma anche i monumenti di carta, patrimonio altrettanto imponente e ricco, conservato e valorizzato in splendidi luoghi della cultura. Una giornata interamente dedicata alle bellezze letterarie e che qui ha come tema portante “Un ingegnere a Foligno: Felice Sabatini. La Città che cambia”. Dalle 15,30 alle 19,30 si potrà accedere gratuitamente all’Archivio di Stato in piazza del Grano mentre dalle 16 si terrà il circuito guidato con visita allo scalone di Cesare Bazzani a Palazzo Trinci, a Palazzo Cattani in corso Cavour (esterno), allo “Stadio del Littorio” ora Campo de’ li Giochi a Porta Romana e giro nel quartiere con i villini in stile eclettico (costo 8,00 euro a persona, info e prenotazioni 0742-330584 o palazzotrinci@gmail.com).
Ma chi è esattamente Felice Sabatini? E’ uno di quei folignati d’adozione che hanno contribuito a scrivere pagine importanti dell’ingegneria civile. Classe 1892, amerino di nascita, è stato in-gegnere civile, edile, idraulico e stradale, che ha legato il suo nome a moltissime opere a Foligno (ma non solo), a partire dal 1921 come diretto-re tecnico della “Nuova cooperativa di lavoro combattenti” (che cesserà la sua attività nel 1929) dopo aver portato a termi-ne la realizzazione del ponte della Vittoria, del nuovo cinema-tografo (Clarici) e della nuova facciata del Palazzo delle Cano-niche. Non solo: nel 1922 è stato membro della commissione edilizia e del pubblico ornato del Comune di Foligno e nel ‘23 è stato tra i fondatori della “Cooperativa case economiche”, costituita allo scopo di costruire alloggi per i pro-pri soci, sulla scorta delle disposizioni legislative varate appositamente per le case economiche e popolari. Si tratta della cooperativa che negli anni 1925-27 realizza nell’ex campo della fiera, tra viale Trento e Trieste (oggi viale Mezzetti) e viale Cesare Battisti, sedici villini in stile liberty progettati dallo stesso Sabatini.
Questo è un capitolo di grande interesse nella storia di Foligno nell’ultimo secolo: l’accelerazione per un diverso sfruttamento a fini residenziali del terreno fra la stazione ferroviaria e Porta Romana utilizzato come foro boario (e in qualche occasione anche per le manovre militari), arriva nel 1923 proprio con la costituzione della Cooperativa case economiche, varata “sotto gli auspici dell’onorevole ingegner Romolo Raschi che, oltre ad esserne socio, assunse anche la direzione tecnica dei lavori, in unione all’altro so-cio ingegner Felice Sabatini”, come si sottolinea nella “Memoria illustrativa sulla gestione della Cooperativa”. L’ingegno scenografico porta pure il nome del professore marchigiano Eno Pelletti, anche se la progettazione vera e propria di ciascun villino è proprio dell’ingegner Sabatini. Il 25 settembre 1924 alla Com-missione edilizia arriva il progetto di lottizzazione messo a punto dalla Cooperativa, che vuole costruire 16 villini indipendenti: “la planimetria […] è del tipo dei quartieri giardino […], le costruzioni hanno il carattere dei villini – spiega Raschi nella relazione tecnica – in esse si è cercato di contemperare le esigenze di una linea architettonica con il carattere econo-mico delle costruzioni”. In pratica però il nuovo quartiere si appresta a diventare una delle zone residenziali più ambite, carattere che ad un secolo di distanza ancora conserva. I cantieri prendono il via nel ’25 e l’anno successivo sono pronti i primi sei villini, con i finanziamenti che arrivano grazie alla disponibilità della Cassa di Risparmio di Foligno, anche se il tutto dovrebbe nascere all’insegna dell’intento di realizzare case economiche. Caratteristica che questa zona non avrà mai, avvalorata dalle previsioni urbanistiche del piano regolatore del 1928 firmato dall’architetto Bazzani. Il quartiere, anzi, con i suoi villini liberty finisce con il rappresentare “un’isola a sé stante all’interno del tessuto urbano”.
Ma non solo questi: basti pensare al “taglio” di palazzo Campitelli al Quadrivio, alla Casa della madre e del bambino dell’ex Onmi in viale Marconi (oggi asilo comunale), al Centro di addestramento “Mancini”, a ponti ferroviari, fluviali e stradali, alla ristrutturazione del palazzo Comunale di Assisi, alla progettazione per la nuova sede della Cassa di risparmio cittadina. Insomma, un tecnico a 360° gradi che ha sviluppato la sua professionalità parallelamente al divenire di momenti storici diversi, di gusti diversi, di tecnologie diverse. E’ dunque opportuno che Foligno gli renda omaggio approfondendone la figura e studiandone l’opera. Il suo archivio è una fonte straordinaria di documenti, elaborati tecnici, disegni fatti a mano, computi e corrispondenza” che il figlio Leonello, con il supporto della moglie, Anna Maria Rodante, ha voluto donare all’Archivio di stato di Foligno “perché la città, ma non solo, potesse studiarli”. L’inventario del materiale ha dato l’occasione anche per realizzare un catalogo di grande valenza, pubblicato da Orfini Numeister, a cura di Renzo Marconi, Maria Rosaria Benvenuti, Maria Paola Bianchi, Vitaliano Bianchi.