Ieri, 25 novembre, è stata la giornata internazionale contro la violenza sulle donne, un evento che deve far riflettere e pensare. La scorsa settimana inoltre si sono festeggiati anche i 120 anni dalla nascita di Elisabeth Junek, la pilota a bordo della Bugatti T35B alla Targa Florio 1928 e soprannominata la donna più veloce dell’automobilismo.
Unendo queste due celebrazioni è impossibile non ricordare almeno altre tre donne che cambiarono il modo di pensare maschilista del primo dopoguerra e che trovano posto accanto a figure come Coco Chanel e Amelia Earhart, ovviamente tutte pilote.
Nel 1932 fu Odette Siko a bordo della sua Alfa Romeo 6C 1950 ad essere la prima donna a cimentarsi nell’endurance nata nel 1923: la 24 ore di Le Mans. La francese si piazzò al quarta posto e prima nella sua categoria, ancora oggi il suo risultato resta imbattuto.
Anche l’Italia fascista però vide emergere le sue pilote di punta. Da Contarina la baronessa Maria Antonietta Avanzo Bellan a bordo di una Alfa Romeo 20-30-ES. Il suo motto “Donne e auto si completano”. Definita una donna indomita, rispettata da piloti come Ferrari e Nuvolari, amica di Gabriele d’Annunzio, Benito Mussolini e Pietro Mascagni. Partecipò alla Targa Florio, la Mille Miglia, la Coppa delle Dame, che vinse, e addirittura arrivò alla Indianapolis nel 1932.
Da Olgiate invece Anna Maria Peduzzi, la Marocchina (soprannome affibbiatogli per la sua carnagione olivastra), a bordo di una Alfa Romeo &C 1500 GS Testa Fissa. Vincitrice della Coppa Principessa di Piemonte fu l’unica donna a portare in pista i colori della Scuderia Ferrari nel 1935.
A portare avanti la tradizione automobilistica dopo la seconda guerra mondiale sicuramente da ricordare la contessa napoletana Maria Teresa De Filippis. Celebre la sua prima vittoria all’età di 22 anni avvenuta nel 1948 nella 10 chilometri Salerno – Cava de’ Tirreni a bordo di una Fiat 500. Fantastica pilota che si piazza vicina a nomi come Ada ‘Sayonara’ Pace o Lella Lombardi.
Donne che hanno fatto la storia dei motori, che non hanno mai avuto paura di niente e non si sono mai tirate indietro, mai seconde o sottomesse a nessuno.