PERUGIA – Il 16 e 17 febbraio 2023 l’Università per Stranieri di Perugia dava avvio alle celebrazioni per il quinto centenario dalla morte di Pietro Vannucci, con il articolato convegno “Perugino pittore per tutto l’universo mondo” promosso dalla Stranieri e sostenuto dal Comitato Nazionale per le celebrazioni del pittore e nel cui ambito era stata prevista anche la pubblicazione degli Atti. A distanza di un anno il volume è stato dato alle stampe (Edizioni Orfini Numeister) e raccoglie tutti gli interventi dei quattordici studiosi che vi hanno partecipato.
“La premessa al volume del Rettore dell’Università per Stranieri, Valerio De Cesaris, pone in evidenza – si legge nella nota stampa di UniStraPg – la forte connessione tra il tema trattato e la missione complessiva dell’Ateneo, sottolineandone il valore.
Il convegno, che ha avuto la cura scientifica di Maria Rita Silvestrelli ed Elvio Lunghi, ha aperto nel 2023 le celebrazioni del centenario, e il dato non è del tutto casuale, poiché la Stranieri, che è anch’essa nel suo centenario – essendo stata fondata nei primi anni Venti del Novecento -, si trova a vivere quotidianamente l’apertura a “tutto l’universo mondo”, ospitando nelle sue aule studenti provenienti dai cinque continenti. L’internazionalizzazione che il Perugino ha favorito nel suo tempo – portando a Perugia artisti di altre città e diffondendo in molti luoghi la sua arte – è proseguita nei secoli successivi in molti modi, fino a trovare nell’Ateneo di Palazzo Gallenga un luogo privilegiato, finestra sul mondo e al contempo porta d’accesso a Perugia dal tutto mondo. Cogliendo questo particolare legame, i curatori del convegno hanno voluto proporre una rilettura di Pietro Vannucci come artista internazionale.
Con i contributi di quattordici studiosi di vaglia – conclude la nota stampa – il volume che raccoglie gli Atti del convegno di Palazzo Gallenga è dunque una piccola perla preziosa per comprendere un grande artista, che fin dal suo soprannome è legato indissolubilmente a Perugia, nonché alla sua capacità di guardare agli orizzonti del mondo, dall’alto dei suoi colli”.