PERUGIA – Essere una mosca e tornare a quella calda giornata d’agosto di due anni fa, in piena pandemia, per ascoltare sogni, perplessità, progetti che si scambiarono sulla magnifica terrazza sui tetti del vecchio Hotel Priori Maria Carmela Colaiacovo, Maria Cristina De Angelis e Antonella Nocentini. Forse a restituirci quel momento, decisivo non solo per loro, c’è proprio il nome con il quale hanno battezzato quella visione: Priori Secret Garden. Che sa di intimo pur nel concetto d’ampiezza. Tant’è, al tramonto di oggi, addì 18 luglio, mosca o non mosca a distanza di due anni il portone si è aperto per mostrare com’è diventato il vecchio Hotel Priori, vicolo Vermiglioli, che i perugini hanno visto prima decadere col trascorrere del tempo e poi chiudere i battenti.
Per restare alla ben nota pubblicità, potremmo dire che alla camera vista mare dell’Umbria c’è, ora, chi offre quella con veduta su Perugia. Ed è un belvedere. E’ quello che offre in tutte le sue stanze questo life style hotel a quattro stelle per ora di 33 stanze che diventeranno presto 43 e in cantiere ce ne sono altre 15 da recuperare in un annesso.
Del vecchio Hotel Priori è stato mantenuto tutto il possibile, probabilmente caparbiamente restaurato anche l’impossibile, e ammodernato con cura. Meglio, con gusto e qualche ottima idea che sta sul solco della mission di un luogo che prende linfa dal passato e si rivitalizza guardando al futuro. Su tutto, un verbo: contaminare. A partire dagli spazi che come nel caso della splendida terrazza sui tetti sono fatti per incontrarsi, ma che nel geniale ripristino delle vetuste cabine telefoniche assicurano privacy e nuove tecnologie. I pavimenti sono quelli di una volta, come le volte delle stanze e perfino mobili e suppellettili sono stati recuperati e restaurati. Le stanze sono una diversa dall’altra fedeli ai vecchi volumi e con differenti target e prezzi ma pare di capire che saranno da 100 euro in su. Al momento c’è la prima colazione ma le cucine entreranno presto in funzione. Garage capiente, tutto è rigorosamente made in Umbria: maestranze e materiali. E perugina di ritorno da New York e l’architetto: Letizia Spigarelli.
Chiamata a gran voce per la super visione, doveva restare un paio di mesi e già ne sono passati nove. Come tutto le cose che hanno buon gusto, non c’è nulla di appariscente ma ciò che è in mostra vale: a partire dall’arazzo di Dorazio che accoglie il cliente alla reception che è quella del vecchio hotel solo rigenerata. La certezza è che qualcosa di concreto e molto bello è stato fatto per dare vita al centro storico di Perugia. La sensazione è che chi entrerà, respirerà un po’ della vecchia Perugia che sa vivere di presente e immaginare il futuro.
Foto: Giancarlo Belfiore