Alcuni giorni fa, girellando per la Rete, mi sono imbattuto in una pagina facebook dove veniva segnalato un album, con un rimando ad un breve filmato su YouTube; il titolo, per un appassionato di rock progressive, non poteva passare inosservato: “Oh no it’s prog” di Gianni Nicola.
Si tratta infatti dell’esordio, autoprodotto, di un cinquantaduenne chitarrista e compositore torinese, folgorato all’età di 15 anni (più o meno come il sottoscritto), da quello che è uno dei capisaldi di questo genere musicale, “Selling England by the pound” dei Genesis.
Il ricordo delle feste, da ragazzi, durante le quali si provava a suonare dischi la cui musica si differenziasse dalla discomusic generava tra i presenti due tipi di reazioni: la prima, ma cos’è sta roba, oppure, no è prog; ma tant’è, a noi ci piace.
Nicola, che ha suonato in varie cover band, nel 2018 compone i brani inseriti nell’album, che sono quattro più la versione alternativa di una porzione del secondo movimento inserito nella suite (circa 20 minuti), “The dream”; non vorrei tanto soffermarmi nello specifico ma consigliare vivamente l’ascolto di un disco che pur riprendendo in parte temi del progressive classico, anche per l’utilizzo del flauto (caro ai Jethro Tull), non a caso un brano si intitola “Taking a stroll with Jethro”, cioè “Passeggiando con i Jethro”, riesce a mantenere viva l’attenzione dell’ascoltatore.
Ciò grazie alla, secondo me, buona prova di tutti i musicisti coinvolti; ad iniziare dalla bella voce di Alessandra Turri, dalla chitarra del leader, ad una solida ritmica ed a “fughe” sulle tastiere nella migliore tradizione prog.
Chi eventualmente fosse interessato può visitare le due pagine Facebook (Gianni Nicola oppure Oh no, It’s Prog), per informazioni sull’acquisto della copia fisica dell’album.