Presentato il romanzo di Giovanni Dozzini su amore, Resistenza e liberazione

MONTONE – Storia e memoria, amicizia e cultura. Una giornata intensa quella vissuta a Montone in occasione dell’inaugurazione sabato scorso del primo “Memoriale di guerra nell’Alta Valle del Tevere”, intitolato al soldato indiano Yeshwant Ghadge insignito della Victoria Cross, e dedicato a tutti gli uomini che persero la propria vita nel secondo conflitto mondiale. Presente, fra gli altri, l’ambasciatrice dell’India, Neena Malhotra.

Nel pomeriggio si è tenuta, poi, la presentazione del romanzo “Il prigioniero americano” di Giovanni Dozzini, curata dal Comune e dall’associazione StoricaMente.

Adriano Bei, Mirco Rinaldi e Giovanni Dozzini

Nella chiesa museo di San Francesco, il sindaco Mirco Rinaldi e il presidente di StoricaMente, Adriano Bei, una delle colonne portanti della ricerca storica antica e moderna del borgo, hanno dialogato con l’autore sulla sua opera, dando vita a uno stimolante dibattito con il pubblico presente.

“Il prigioniero americano”

Ispirandosi a una storia vera, Giovanni Dozzini ricostruisce un pezzo della storia della Resistenza del nostro Paese partendo da alcuni destini individuali emblematici, raccontandoci come ritrovarsi combattenti per la libertà spesso sia un caso, decidere di combattere è invece quasi sempre una scelta.

I protagonisti principali della storia sono il console degli Stati Uniti d’America Walter Orebaugh e Maria Keller, ballerina ungherese di tip-tap che conosce ormai tutto il Mediterraneo.

Il destino, dopo aver loro rivoltato le carte, li fa incrociare proprio sui monti di Perugia. L’uomo, arrestato nel 1942, finisce dopo varie peripezie confinato in Umbria. La donna viene imprigionata con l’accusa di spionaggio e rinchiusa proprio nel carcere della stessa città umbra. Entrambi, anche se in momenti diversi, riescono a fuggire e a unirsi ai partigiani. La loro storia, nonché quella degli altri protagonisti del romanzo è, in realtà, un pezzo fondamentale della Resistenza, una finestra spalancata su uomini e donne, sul loro vissuto, su quella voglia di cambiare le cose che se così forte le cose le cambia davvero.

 

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