FERENTILLO – Celebrata con tutte le precauzioni anti covid la festa del titolare della Chiesa di Precetto, Santo Stefano Protomartire.
La solennità del Martire è un momento di forte intensità spirituale in questa parte del territorio comunale perché, da secoli, in questa chiesa dell’antico castello di Sacrato si rinnovano gli auspici per un fine anno e uno nuovo migliore che porti un po’ di serenità e, questa volta, ci liberi il mondo dalla pandemia.
Santo Stefano è effigiato in questa chiesa con un grande dipinto posto nell’abside in una tela sagomata. Opera di Giuseppe Rosi del XVIII secolo. Altro dipinto raffigurante il martirio del Protomartire con la Trinità è uno stendardo processionale oggi restaurato ed esposto sulla parete in fondo alla chiesa. Lo stendardo è dipinto sui due lati. Nell’altro è figurato Sant’Antonino e Santa Illuminata con l’Assunta. E’ opera del pittore marchigiano Nicola de’ Amici che lo realizzò nel 1722 su commissione del camerario del castello Sante Piscitelli. Ma ciò che è più singolare e celebrativo è il busto ligneo intarsiato e dorato raffigurante il martire. E’ con questo reliquiario che il parroco don Rinaldo Cesarini impartisce dal Sacrato della chiesa la benedizione al popolo di Precetto al suono delle campane ancora tradizionalmente suonate dai campanari di Ferentillo riuniti in una attivissima Confraternita che governa i tre campanili ossia: San Biagio presso la frazione di San Mamiliano; Santa Maria a Matterella e questa di Precetto che vi proponiamo di ascoltare.