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Polemiche sul sottosegretario alla Cultura che non ama leggere libri e non conosce la geografia

C’era una trasmissione che aveva come must quello di andare a chiedere ai parlamentari alcune nozioni base di storia, geografia, letteratura. Le risposte in molte occasioni erano da 4 in pagella. Un po’ su questa falsariga si sta sviluppando la polemica sull’incarico di  sottosegretario della Cultura, unica nomina, alla senatrice leghista Lucia Borgonzoni, bolognese classe 1976, frequentatrice dell’Accademia di Belle Arti nel capoluogo emiliano. La rivista di settore Artribune riferisce oggi che Borgonzoni aveva già ricoperto l’incarico nel primo governo Conte subendo attacchi frontali:  su tutti, correva l’anno 2018, ricordando una sua affermazione sconcertante, ammettendo “di non leggere un libro da tre anni”. Non basta: durante la campagna elettorale promossa dalla Lega per il posto di presidente dell’Emilia-Romagna asserì che la regione natìa confinava con il Trentino e infine promettendo che, se avesse vinto, avrebbe tenuto gli ospedali aperti tutti i giorni (sic!).

L’articolo di Artribune a firma di Giulia Ronchi termina con una riflessione: “probabilmente il Governo Draghi poteva riservare un occhio di riguardo diverso al mondo della cultura”. Già.

 

 

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