GUALDO TADINO – Inaugurata oggi, 18 gennaio, a Gualdo Tadino la prima Pink House, casa promossa da Omphalos per ospitare le persone LGBTQIA+ sottoposte a situazioni di esclusione, violenza o abbandono. Si tratta di un progetto nato dalla donazione privata di due appartamenti e portato avanti grazie allo sforzo dell’associazione e alla generosità di aziende e cittadini che hanno contribuito. I due appartamenti contano 8 posti letto totali. Oltre al supporto del Comune di Gualdo Tadino, hanno contribuito tra gli altri il gruppo Amazon, Coop Centro Italia, Proloco di Bettona.
All’inaugurazione, oltre al presidente di Omphalos Umbria, Stefano Bucaioni, alla senatrice Emma Pavanelli e al sindaco di Gualdo Tadino Massimiliano Presciutti, hanno partecipato il vicepresidente della Regione Umbria, Tommaso Bori e la presidente dell’Assemblea legislativa, Sarah Bistocchi.
HANNO DETTO
“La Regione Umbria – ha detto Bori – è stata una delle prime in Italia a dotarsi di una legge contro l’omolesbobitransfobia, una legge che purtroppo, negli anni, è stata azzerata tramite un definanziamento mirato, confondendo i reati d’odio con la libertà d’opinione. Oggi ribadiamo con forza il nostro impegno: si tornerà a ciò che è giusto, la Regione Umbria tornerà a finanziare questa legge, per garantire diritti e dignità a tutte e tutti. Con oltre 30 anni di impegno sul territorio, Omphalos ha offerto aiuto a migliaia di persone. La Pink House rappresenta un ulteriore passo avanti: un luogo dove accoglienza residenziale, supporto psicologico e integrazione si uniscono per ricostruire vite, offrendo nuove opportunità e speranza a chi si è visto voltare le spalle dalla propria famiglia o dalla società. Grazie al Comune di Gualdo Tadino e a tutti i partner che hanno sostenuto il progetto. E grazie ad Omphalos per continuare a fare dell’Umbria un luogo più giusto, solidale e inclusivo. Il vostro lavoro dimostra che nessuna persona deve essere lasciata indietro”.
“La strada per i diritti civili è lunga – ha detto la presidente Bistocchi – in Umbria non siamo ai blocchi di partenza, siamo in cammino, non a caso l’appuntamento di oggi è una tappa del cammino; tuttavia non siamo neanche arrivati. E finché ci sarà qualcuno, in questo Paese, che penserà che sono ben altri problemi della società, noi sapremo che abbiamo ancora molta strada da fare. La novità è che quella strada, d’ora in poi, a tutti i livelli, la faremo insieme, perché le Istituzioni che noi oggi rappresentiamo hanno il dovere di tutelare e promuovere i diritti, i bisogni, le esigenze di tutte e di tutti. Un percorso, che faremo all’insegna dei principi di accoglienza, civiltà, tolleranza, ripudiando ogni forma di violenza e di odio, e combattendo tutte le discriminazioni e tutti i pregiudizi”.