PIETRALUNGA – E’ in rosa il Comune di Pietralunga, con l’80 per cento di personale femminile e il 75 per cento laureato. Sono state, inoltre, 16 le nuove e recenti assunzioni. Ad affermarlo è il sindaco Mirko Ceci, durante la cerimonia, avvenuta oggi, sabato 29 maggio, di restituzione alla città del restaurato palazzo comunale.
L’edificio comunale è stato interessato da lavori di miglioramento sismico, efficientamento energetico e abbattimento delle barriere architettoniche, durati 4 anni.
Un intervento che fa parte di una riqualificazione più ampia e che ha riguardato anche il miglioramento sismico ed efficientamento energetico del plesso scolastico, mentre sono in corso i lavori per la messa in sicurezza e riqualificazione della Rocca longobarda e dell’ex convento di Sant’Agostino.
La Casa comunale è stata dotata di una nuova sala del consiglio, arredata dalle maestranze della falegnameria di Candeleto dell’Agenzia forestale dell’Umbria. L’intervento complessivo che ha portato alla riqualificazione del Palazzo comunale è composto da tre distinti finanziamenti: il primo concesso al Comune dalla Regione Umbria, di euro 720.000 per il miglioramento sismico; il secondo, per un importo complessivo di 176.000 euro relativo agli interventi di efficientamento energetico di edifici pubblici; infine, l’ultimo di 50.000 euro per l’abbattimento delle barriere architettoniche è stato effettuato con un finanziamento concesso con Decreto del Direttore Generale della Direzione per gli incentivi alle imprese del Ministero dello Sviluppo Economico.
Il Palazzo Comunale è stato edificato, sopra una parte del mastio della fortificazione longobarda, tra il 1498 e il 1502, su commissione di Mons. Giulio Vitelli, come sede di rappresentanza dell’Arcipretura pietralunghese. Successivamente, dal secolo XVII, venne utilizzato dal Sacro Ordine dei Cavalieri di Malta fino al 1888, quando divenne sede del Municipio di Pietralunga. Nel 1892, su progetto dell’ingegner Scagnetti di Umbertide, vennero eseguiti vari lavori di ammodernamento che ne modificarono la struttura ed anche la facciata. All’interno, nelle sale più importanti, sono conservati alcuni camini sui quali è scolpito lo stemma della famiglia Vitelli.
Naighi