PERUGIA – La pioggia non ha fermato l’edizione speciale del Piedibus del Ben Essere, realizzata in occasione della Giornata Mondiale dell’Alzheimer 2020. Una bella occasione per camminare, socializzare e allo stesso tempo ammirare la bellezza di Perugia. I partecipanti, muniti di mascherina, scarpe comode e gilet ad alta visibilità, sono partiti dal quartiere di Monteluce e passando per Via Cialdini e Via s. Antonio hanno raggiunto le vie del centro storico.
Sicuramente una edizione ricca di contributi molto interessanti sulla malattia di Alzheimer, che ha visto durante le varie soste laboratoriali numerosi esperti focalizzare l’attenzione sulla mobilità attiva, manualità e socialità proprio per contrastare il deterioramento cognitivo.
La prima sosta è stata curata da Alberto Trequattrini, Responsabile Servizio Disturbi Cognitivi della USL Umbria 1, che ha illustrato l’attività di diagnosi e cura nel territorio perugino. “La dimensione sociale oltre che sanitaria del fenomeno demenze ha indotto le Istituzioni ad affrontare “l’epidemia silente” del nostro secolo con risorse e strumenti specialistici – ha detto Trequattrini -. In particolare la USL Umbria 1 ha istituito da anni un Servizio ad hoc sul territorio, individuando un gruppo operativo per la gestione globale delle demenze, costituito da neurologi, geriatra e psicologi”.
Lungo il percorso l’importanza delle relazioni nella vita è stata sottolineata da Francesco di Giovanni e da Filippo Bianchini, del Servizio Disturbi Cognitivi della USL Umbria 1. I due esperti hanno raccontato come nella loro attività quotidiana hanno rilevato nel periodo di lockdown un netto peggioramento degli aspetti cognitivi dei pazienti, a causa della mancanza di contatti sociali.
“E’ importante tenersi attivi, fisicamente, mentalmente, sentimentalmente… – sono state le parole di Mino Dentizzi, geriatra – che non vuol dire necessariamente innamorarsi di una persona, ma anche amare ciò che si fa, ad esempio coltivando un fiore nel giardinaggio di Comunità”.
Altra piccola lezione è stata fatta da Salvatore Pezzuto, geriatra, che ha parlato di ‘sarcopenia’, intesa come l’insieme di condizioni che portano alla riduzione della massa muscolare, della forza e della performance fisica, evidenziando anche lui l’importanza dell’attività fisica anaerobica, come il camminare, al fine contrastare la malattia: “Oggi sappiamo, da evidenze scientifiche significative, che l’attività fisica aerobica e costante, anche di tipo ludico come il ballo, può invertire tale processo sarcopenico e indurre anche un miglioramento delle performace cognitive inteso, secondo alcuni studi, come capacità di ridurre il rischio di demenza del 50% e di un ulteriore 25% quello di demenza di Alzheimer”.
“Camminare nel verde, insieme ad amici, è bello e rende felici, come si rileva nel rapporto sulla felicità dell’ONU 2020. Il PiediBus del Ben Essere – ha detto Erminia Battista, referente per la Usl Umbria 1 del progetto denominato ‘La Salute che Cammina con il Piedibus del Ben Essere e le sue Gemme’ – ha tra i suoi obiettivi quello di promuovere attività fisica, socialità, sicurezza, solidarietà, divertimento, cultura, ‘consapevolezza’, senso di appartenenza e amore per la vita, tutti concetti ben espressi in questa edizione davvero speciale. Non è mancato poi un riferimento alla Mobilità Sostenibile, alla necessità di sollecitare i cittadini a ridurre l’uso dell’auto privata e privilegiare gli spostamenti a piedi, anche per ridurre gli effetti negativi dell’inquinamento atmosferico sulla malattia di Alzheimer: ognuno di noi può fare la sua parte, scegliendo il mezzo più adatto per ogni spostamento”.
Sulla stessa linea, infine Serena Amici, referente del Servizio Disturbi Cognitivi della Usl Umbria1, ha concluso: “In attesa di farmaci che modifichino la storia naturale della malatita di Alzheimer, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha proposto di incentivare le misure atte a ridurre i fattori di rischio modificabili per questa patologia. Infatti le linee guida propongono raccomandazioni per incentivare l’attività fisica, per ridurre i fattori di rischio cardiovascolare (ipertensione arteriosa, ipercoelsterolemia, diabete mellito, fumo di sigaretta), per incrementare l’adesione alla dieta mediterranea, per supportare interventi di stimolazione Cognitiva e di Socializzazzione (volontariato, Piedibus, hobby come giardinaggio, lavorarare a maglia e uncinetto)”.