Perugino, Burri e quel filo rosso colorato di nero che li unisce

PERUGIAChe c’azzecca?! Antonio Di Pietro, ex magistrato ed ex politico, era solito utilizzare la formuletta sia nell’una che nell’altra sua vita al punto da diventare un tormentone. Pietro Vannucci, il Perugino, e Alberto Burri, messi insieme, che c’azzeccano? Eppure… c’è un filo rosso colorato di nero che fa riflettere sull’uso che i due grandi artisti umbri, separati da mezzo millennio, hanno fatto di quello che è considerato un non colore ma che pure può vivere di per sé pur in assenza di luce. Come nessun altro può. Dunque la mostra che dopo l’anteprima di ieri, apre oggi, 22 giugno e fino al 2 ottobre 2023, al pubblico, offre spunti interessanti, confronti dove l’estetica, il concetto del bello, i contorni, le forme, vengono interpretati e rivelati secondo esigenze e sensibilità che il Perugino e Burri hanno interpretato utilizzando proprio questo non colore.

“NERO Perugino Burri” è nata da un’idea della Fondazione Perugia e realizzata in collaborazione con Fondazione Burri. L’esposizione, una ventina di opere, è curata dalla storica dell’arte Vittoria Garibaldi e dal presidente della Fondazione Burri, Bruno Corà.

I CURATORI

 

Burri è stato un grande ammiratore e conoscitore dell’arte italiana del Rinascimento, come spiega la curatrice Vittoria Garibaldi: “Ho avuto l’onore di conoscere, ma soprattutto di frequentare Alberto Burri negli anni Ottanta. Era solito ripercorrere le vie del Rinascimento dell’Italia centrale insieme ai suoi più cari amici come Nemo Sarteanesi. È questo un dialogo dalle radici lontane e che trova conferma nelle linee, nelle forme e nelle sensibilità cromatiche che uniscono i due grandi artisti”.  Nella presentazione sono prese in esame in particolare due opere esemplari in questo senso: Catrame del 1949 e Nero Cellotex del 1968 dove “la materia emerge prepotente dalla tela e l’attenzione è posta tutta sull’equilibrio tra forma e colore, con una predilezione per il nero e lo scuro, tratto diventato emblematico dell’artista tanto da essere soprannominato il ‘maestro dei neri'”.

Bruno Corà: “Il nero è pieno di possibili valenze simboliche. È un colore azzerante e difficile da usare, capace di isolare qualsiasi forma o immagine che gli sia avvicinata, così come la può rendere emblematica. È un colore che suscita molte domande e tocca il sentimento in profondità”. Ed è stato sottolineato sempre nella presentazione della mostra come “il nero usato sapientemente dai protagonisti di questa esposizione, rappresenta una grande innovazione per l’epoca del Perugino e uno dei tratti più ricorrenti nell’opera di Burri”.

L’IDEA

L’intuizione di mettere a confronto i due maestri – ha detto la presidente di Fondazione Perugia Cristina Colaiacovo – si è sviluppata a partire dal desiderio di valorizzare, in occasione del Cinquecentenario, il gioiello più prezioso della collezione d’arte di proprietà della Fondazione: la tavoletta del Perugino Madonna col Bambino e due cherubini. Da qui ha avuto origine il percorso che,+ inizialmente doveva essere dedicato al solo Pietro Vannucci e che, successivamente, ci ha condotto, grazie alla competenza dei curatori, a una mostra originale che rappresenta una vera novità nel panorama espositivo”.

LA SCHEDA

NERO Perugino Burri

A cura di Vittoria Garibaldi e Bruno Corà

22 giugno – 2 ottobre 2023

Palazzo Baldeschi al Corso

Corso Vannucci 66 – Perugia

Orari: dal lunedì al venerdì 15-19.30, sabato e domenica 10.30 – 19.30

Info e prenotazioni: Tel: 075 5734760

www.fondazioneperugia.it/mostre/

 Biglietti: intero 7 euro, ridotto 4 euro

Con il biglietto della mostra sarà possibile visitare anche le collezioni permanenti esposte a Palazzo Baldeschi. L’acquisto del biglietto della mostra darà diritto all’ingresso agevolato ai Musei di Palazzo Albizzini Fondazione Burri a Città di Castello e viceversa.

Sono previste agevolazioni per i visitatori grazie alle convenzioni con Trenitalia (vettore ufficiale della mostra), Busitalia e Saba-Sipa. Per maggiori informazioni sugli sconti visitare il sito www.fondazioneperugia.it

 

 

 

Riccardo Regi: Direttore di Vivo Umbria, Perugino, laureato in Lettere, giornalista professionista dal 1990, vice direttore dei Corrieri Umbria, Arezzo, Siena, Viterbo, Rieti per 18 anni.