PERUGIA – Dal punto di vista storiografico e anche delle ricostruzioni sceniche, 1416 ruota attorno alla figura di Braccio Fortebracci. Che fin dall’inizio, e ormai da sette anni, ha un volto conosciutissimo: quello di Alexio Bachiorri.
Anche quest’anno Braccio Fortebracci con i Bracceschi, ovvero la Compagnia del Grifoncello e la Militia Bartholomei, saranno tra i protagonisti di alcuni dei momenti più spettacolari di questa settima edizione di Perugia 1416, la rievocazione storica che ricorda l’ingresso del condottiero e capitano di ventura a Perugia dopo la battaglia di Sant’Egidio, in programma nell’acropoli perugina dal 9 al 12 giugno 2022.
Il primo è in programma venerdì 10 giugno alle ore 21,45 in piazza IV Novembre. Sarà rievocato l’ingresso in città di Braccio e l’incontro con i cinque Consoli dei Magnifici Rioni (Porta Eburnea, Porta San Pietro, Porta Sant’Angelo, Porta Santa Susanna e Porta Sole), con a seguire il suggestivo lancio dei bandi di sfida tra i rioni dalla splendida scala della Vaccara di palazzo dei Priori.
Il secondo sarà il pomeriggio del giorno dopo, sabato 11 giugno, a partire dalle ore 17. Il corteo della Reggenza partirà dalla sede di Perugia1416 (situata in via Oberdan, 50) per incontrare in piazza IV Novembre Braccio e i suoi armati provenienti da piazza Italia, lungo Corso Vannucci. Seguirà la cerimonia di consegna delle chiavi della Città al nuovo signore di Perugia. In coordinata, alle ore 17,45 partirà anche il gran Corteo storico – composto da circa 500 figuranti – in onore di Braccio con consegna dei doni da parte dei Rioni (il corteo si forma in via Baglioni e parte da Piazza Italia, sfila lungo Corso Vannucci e si dispone in piazza IV Novembre). Presenti anche le delegazioni di Montone, Corciano, Gualdo Tadino, Sangemini, Senigallia e Todi.
Due momenti tra i più suggestivi e significativi della rievocazione, testimoniati storicamente anche dalla pergamena, datata 17 luglio 1416, conservata nell’archivio di Stato di Perugia, che fa parte delle Riformanze del Comune di Perugia. Una delibera del Consiglio dei Priori e dei Camerlenghi delle Arti con la quale veniva conferito mandato di spesa per accogliere il nuovo signore Braccio Fortebracci in città (dopo la sua vittoria nella battaglia di Sant’Egidio avvenuta il 12 luglio 1416) con festeggiamenti solenni, consoni all’importanza del personaggio (il suo ingresso avvenne il 19 luglio 1416). I soldati di ventura al seguito del condottiero Braccio furono indicati col nome di Bracceschi: più di una semplice compagnia di mercenari, grazie a una tradizione prestigiosa e ad alleanze politiche importanti.
Nello specifico anche la Compagnia del Grifoncello è realmente esistita. Se ne hanno notizie dalle festività in onore di San Costanzo risalenti al XIV secolo. La Compagnia d’Arme della città di Perugia, operativa tra il XIV ed XV secolo, era incaricata di portare a spalla in trionfo per la città il Grifo ed il Leone, appositamente vestiti, oltre che essere compagnia d’arme e di mutuo soccorso.
Ad oggi un gruppo di persone l’ha riportata in vita, unite dall’amore per la storia locale, dal recupero delle tradizioni nonché dalla valorizzazione sociale. Praticano tutto l’anno l’arte della scherma medievale con tecniche affini al periodo di riferimento allenandosi presso il Cantinone del 13esimo secolo situato a Collestrada e messo a disposizione dall’associazione Colle della Strada.
La Compagnia è composta di circa 40 elementi, uomini e donne, non solo umbri ma provenienti anche da altre regioni d’Italia. E’ molto attiva e partecipa sia ad iniziative benefiche (ha collaborato con il Comitato per la vita Daniele Chianelli), sia educative (facendo delle dimostrazioni nelle scuole), sia ludico-sociali (alle rievocazioni della Primavera di Bevagna, Corsa dell’anello a Narni, nel corpo armato della Quintana di Foligno). Si esibisce anche fuori regione in altre rievocazioni storiche organizzate, ad esempio, nel Lazio, in Emilia Romagna e nelle Marche. La Compagnia rievoca le gesta dell’antica cavalleria perugina che ha riecheggiato per tutti i secoli nonché la più temuta su tutto il territorio nazionale. Ha ricostruito un vero e proprio accampamento medievale facendo vita rievocativa a tutti gli effetti: un esempio se ne può cogliere nella seconda docu-fiction Braccio 3.0, girata lo scorso anno, dalla quale si evince non soltanto la coesione e la passione che lega il gruppo, ma soprattutto il valore dimostrativo ed educativo verso la rievocazione storica nei suoi valori di onore, coraggio e lealtà.
Foto di copertina: Giancarlo Belfiore