Perugia, viaggio nell’arte giapponese: da domani la mostra “In punta di pennello” nel Complesso di San Pietro

PERUGIAVerrà inaugurata sabato 8 ottobre alle 17.30, nella Galleria tesori d’arte della Fondazione per l’Istruzione Agraria, ospitata nel Complesso Monumentale di San Pietro, la mostra In punta di pennello. Natura e cultura nell’arte giapponese, promossa da CAMS – Centro di Ateneo per i Musei Scientifici, Università degli Studi di Perugia e Fondazione per l’Istruzione Agraria di Perugia.

Fino al 31 gennaio 2023 la mostra ospiterà più di cinquanta opere d’arte dal Duecento ad oggi e proporrà, nel corso dei mesi, conferenze e workshop per coinvolgere gli appassionati e il pubblico più giovane che potrà provare diverse tecniche artistiche dell’arte orientale. Taglio del nastro con Mario Tosti, docente di Storia Moderna e delegato del Rettore per il settore Umane Risorse, e Laura Teza, docente di Storia dell’Arte Moderna e vicedirettore del CAMS. Al termine della cerimonia di inaugurazione, la pittrice Chigusa Kuraishi dipingerà due opere su tela con l’inchiostro di china.

Introdotta “in persona” da Hokusai – l’artista giapponese più noto in occidente – la mostra si svilupperà attraverso dieci sezioni in cui le opere e i manufatti esposti saranno virtualmente presentati e spiegati attraverso dei video animati da alcuni dei più famosi personaggi della storia della cultura giapponese.

È un legame che parte da lontano, quello tra il Complesso Monumentale di San Pietro – oggi sede del Dipartimento di Scienze Agrarie dell’Ateneo perugino – e il Giappone: l’8 giugno del 1585 a San Pietro arrivò infatti in visita la prima missione diplomatica giapponese in Europa. Denominata successivamente Ambasciata Tenshō, e durata otto anni, dal 1582 al 1590, l’ambasciata venne organizzata dal gesuita Alessandro Valignano, uno dei personaggi più importanti della cosiddetta “Generazione di Giganti”, cioè gli ecclesiastici che riuscirono, tra la seconda metà del XVI secolo e il XVII secolo, a instaurare i primi proficui rapporti culturali tra i paesi europei, la Cina e il Giappone. A Perugia, come raccontano le cronache dell’epoca, arrivarono quattro giovani “quali si dice per cosa essere certa essere di sangue reale”: Itō Mancio, Michele Chijiwa, Giuliano Nakaura e Martino Hara, accompagnati dal gesuita Diego de Mesquita che fungeva da guida ed interprete. “Non bevevano vino, ma solo acqua tepida” – è una delle prime testimonianze del consumo di tè – e nel banchetto organizzato dalla città di Perugia i quattro ragazzi mangiarono il cibo locale con “parsimonia”, ma apprezzarono particolarmente i latticini. Per Perugia la visita dei giapponesi fu l’avvenimento più grande della fine del Cinquecento: i giovani lasciarono “una memoria perpetua di loro”, anche grazie allo splendore dei loro vestiti di seta violacea rifinita con oro.

La mostra è aperta tutti giorni dalle 10 alle 18. Chiusa il 1 novembre, il 24 – 25 – 26 dicembre, il 1 e il 6 gennaio.

Prezzi

Intero 5 €
Ridotto 3 € (Visitatori con età compresa tra 7 e 17 anni, visitatori con più di 65 anni, gruppi scolastici; gruppi turistici con più di dieci visitatori, studenti, docenti e dipendenti universitari, visitatori che esibiscono un biglietto della chiesa di San Pietro)
Gratuito (Visitatori minori di 6 anni, visitatori diversamente abili e un loro accompagnatore, insegnanti accompagnatori, guide turistiche nell’esercizio della propria attività professionale, giornalisti iscritti all’albo)

 

Redazione Vivo Umbria: