PERUGIA – Tra musica e parole i prossimi due appuntamenti della stagione Sanfra, promossa da Mea Concerti in collaborazione con il Comune di Perugia all’auditorium San Francesco. Si inizia stasera, domenica 7 aprile alle ore 21, con Davide Shorty, rapper, cantautore e producer di Palermo (nella foto di copertina) con “Fuori Fuoco-solo tour”, capace di far convivere la sua inconfondibile voce soul con sonorità e melodie contaminate da jazz e rap. “Dopo varie esperienze nella scena hip hop siciliana – si legge nella nota di presentazione dello spettacolo – nel 2010 si trasferisce a Londra dove, nel 2012, fonda la band Retrospective For Love con cui suonerà in tutto il Regno Unito e in Europa. Dopo essersi posizionato terzo alla nona edizione di X Factor Italia a febbraio 2017 pubblica il suo primo album ufficiale, Straniero che vanta prestigiose collaborazioni con Daniele Silvestri e Tormento. Nel corso della sua carriera condivide il palco artisti internazionali del calibro di Robert Glasper, Jordan Rakei, Bilal e mr jukes (Bombay Bicycle Club). Nel 2018 pubblica insieme ai Funk Shui Project l’album Terapia di Gruppo apprezzato molto da pubblico e critica. La collaborazione continua nel 2019 quando esce l’album La Soluzione. Nel 2021 partecipa a Sanremo col brano Regina, nella categoria Nuove Proposte dove si classifica secondo e vince il premio sala stampa Lucio Dalla, il premio Enzo Jannacci Nuovo Imaie 2021 e il premio Lunezia per Sanremo 2021 per il valore musical-letterario. Segue l’uscita del suo secondo album da solista, “fusion”.
E veniamo allo spettacolo di martedì 9 aprile alle 21 di Edoardo Ferrario “Performante”. Appuntamento in collaborazione con il festival Tanganica. “Tempi duri per i pigri e i poco mondani -la premessa della presentazione -: non è più tollerata alcuna forma di ozio o di privacy. Quindi manteniamo la calma e confrontiamoci con i temi che tediano le nostre pause pranzo: crisi climatica, iper-esposizione mediatica, ex compagni delle elementari riesumati come venditori di Nft, valutare se intraprendere la professione di neurologo o quella di streamer, la nostalgia di epoche vissute l’altro ieri, la suscettibilità estrema e il lavoro non retribuito dell’offeso telematico, la casa in campagna come unica possibilità residenziale, la motivazione dei guru disperati, la necessità di sentirsi un eroe e poi la speranza che, nonostante l’intelligenza artificiale possa risolvere tutti i problemi, compreso quello della sua esistenza. Le certezze sono sempre meno ma, in un’epoca in cui siamo tutti chiamati a essere performanti, l’unico lusso al quale ambire è il tempo perso”.