PERUGIA – E’ ripresa in piena sicurezza, nel rispetto delle disposizioni previste per l’emergenza coronavirus, l’attività degli Orti dei pensionati della città di Perugia, situati in località Ponte della Pietra e Parco di Santa Margherita. La riapertura è stata autorizzata con un preciso disciplinare a salvaguardia della salute pubblica dal presidente della Provincia di Perugia, Luciano Bacchetta.
Al momento l’accesso agli orti, controllato dalla Polizia Provinciale, è consentito soltanto a piedi e per turni. I concessionari entrano uno alla volta, in coppia con l’eventuale accompagnatore, attendendo il proprio turno in fila ordinata e mantenendo la distanza di almeno 2 metri.
Un primo passo per il ritorno alla normalità, che ha visto i cittadini riappropriarsi di un valido elemento di svago.
A raccontare la situazione a pochi giorni dalla ripresa, senza nascondere la gioia di tornare a prendersi cura di uno spazio per vivere i piaceri della campagna, sono proprio gli ortolani dei terreni di Ponte della Pietra.
“Le persone si sono dimostrate subito molto rispettose delle regole – riferisce il referente del Comitato di gestione orti di Ponte della Pietra, Silvano Oliovecchio -. Tutti, durante la permanenza negli orti, indossano la mascherina di protezione delle vie respiratorie e i guanti, oltre a rispettare la distanza -. Ci auguriamo che si torni al più presto alla normalità. Fino ad oggi in questi spazi è andato tutto per il meglio, qui la gente ha l’opportunità di coltivare i prodotti della terra, stare all’aria aperta e, cosa non meno importante, condividere questa passione con altre persone”.
Questi sono mesi importanti per non perdere le colture già avviate e, allo stesso tempo, impostare l’orto con le varie semine che determinano il raccolto estivo. Ecco perché la riapertura rappresenta una svolta importante per chi coltiva un appezzamento.
“Il desiderio di occuparmi dell’orto – spiega il signor Oliviero che da cinque anni ha in concessione la terra – si è rafforzato in questo periodo. Adesso c’è il lavoro di ripulitura, poi continuerò a piantare tutti gli ortaggi da cucina. Cerco di avere, anche se in piccola quantità, una grande varietà di prodotti sempre freschi e naturali a portata di mano”.
A sentire particolarmente la mancanza dell’orto anche la signora Renza, che da ben 18 anni ha in concessione lo spazio di terra. “Questo posto è la mia seconda casa, prima dell’emergenza trascorrevo gran parte della mia giornata qui dentro. L’agricoltura è un ottimo passatempo e ogni anno raccolgo frutta e verdura di qualità. In questi giorni c’è molto lavoro da recuperare, per il momento sono felice di cogliere le fave e pensare che presto avrò ancora ottimi pomodori, cetrioli, meloni, ciliegie e tante altre bontà”.
Infine, lungo le vie dei terreni di proprietà della Provincia, incontriamo il signor Graziano, che trova negli orti una buona proposta di svago, definendoli come “un’occasione per avere in tavola sempre prodotti genuini”.
Al momento l’accesso agli orti, controllato dalla Polizia Provinciale, è consentito soltanto a piedi e per turni. I concessionari entrano uno alla volta, in coppia con l’eventuale accompagnatore, attendendo il proprio turno in fila ordinata e mantenendo la distanza di almeno 2 metri.
Un primo passo per il ritorno alla normalità, che ha visto i cittadini riappropriarsi di un valido elemento di svago.
A raccontare la situazione a pochi giorni dalla ripresa, senza nascondere la gioia di tornare a prendersi cura di uno spazio per vivere i piaceri della campagna, sono proprio gli ortolani dei terreni di Ponte della Pietra.
“Le persone si sono dimostrate subito molto rispettose delle regole – riferisce il referente del Comitato di gestione orti di Ponte della Pietra, Silvano Oliovecchio -. Tutti, durante la permanenza negli orti, indossano la mascherina di protezione delle vie respiratorie e i guanti, oltre a rispettare la distanza -. Ci auguriamo che si torni al più presto alla normalità. Fino ad oggi in questi spazi è andato tutto per il meglio, qui la gente ha l’opportunità di coltivare i prodotti della terra, stare all’aria aperta e, cosa non meno importante, condividere questa passione con altre persone”.
Questi sono mesi importanti per non perdere le colture già avviate e, allo stesso tempo, impostare l’orto con le varie semine che determinano il raccolto estivo. Ecco perché la riapertura rappresenta una svolta importante per chi coltiva un appezzamento.
“Il desiderio di occuparmi dell’orto – spiega il signor Oliviero che da cinque anni ha in concessione la terra – si è rafforzato in questo periodo. Adesso c’è il lavoro di ripulitura, poi continuerò a piantare tutti gli ortaggi da cucina. Cerco di avere, anche se in piccola quantità, una grande varietà di prodotti sempre freschi e naturali a portata di mano”.
A sentire particolarmente la mancanza dell’orto anche la signora Renza, che da ben 18 anni ha in concessione lo spazio di terra. “Questo posto è la mia seconda casa, prima dell’emergenza trascorrevo gran parte della mia giornata qui dentro. L’agricoltura è un ottimo passatempo e ogni anno raccolgo frutta e verdura di qualità. In questi giorni c’è molto lavoro da recuperare, per il momento sono felice di cogliere le fave e pensare che presto avrò ancora ottimi pomodori, cetrioli, meloni, ciliegie e tante altre bontà”.
Infine, lungo le vie dei terreni di proprietà della Provincia, incontriamo il signor Graziano, che trova negli orti una buona proposta di svago, definendoli come “un’occasione per avere in tavola sempre prodotti genuini”.