PERUGIA – Valorizzare viale Sant’Antonio, un pezzo di Medioevo perfettamente conservato nel pieno centro storico di Perugia e nel mezzo del Cammino di San Francesco, con una vista spettacolare sulla valle del Bulagaio. Completando il percorso pedonale già esistente, per riqualificare definitivamente piazza Grimana e valorizzare in pieno un patrimonio sottovalutato di Perugia, collegando a piedi e in sicurezza tanti quartieri della città. Questa mattina – giovedì 10 dicembre – è stato approvato all’unanimità nella III Commissione del Comune di Perugia l’Ordine del Giorno presentato dal gruppo consiliare di opposizione Idee Persone Perugia per chiedere all’amministrazione di ultimare la connessione pedonale tra Porta S.Angelo, Porta Pesa e Monteluce, rilanciando l’area dal riconosciuto ed in parte inespresso potenziale turistico compresa tra Piazza Fortebraccio ed il cosiddetto “Toppo” di Monteluce.
“Il progetto di riqualificazione di Piazza Fortebraccio, una della piazze storicamente e culturalmente più importanti e di pregio della città – sottolinea Fabrizio Croce, consigliere di Idee Persone Perugia (nella foto di copertina)– non è mai stato portato a termine, come dimostra la permanenza del parcheggio situato proprio al centro della stessa e la mancata risistemazione della piazzetta e del campo di Basket sito subito a ridosso della stessa, nonché dell’area verde circostante che fu ideata dal celebre Architetto del paesaggio Porcinai. La passeggiata suggestiva realizzata ai piedi delle mura lungo la costa sopraelevata di Viale S.Antonio si interrompe per chi viene da Piazza del Melo (o da Via Pinturicchio o Piazza Fortebraccio) all’intersezione con Via del Cane, non consentendo al pedone di raggiungere a piedi ed in sicurezza né la piazzola antistante Porta S.Antonio ovvero il Borgo omonimo, né le aree di S.Giuseppe e S.Erminio o quella di accesso attraverso Via Cialdini alla parte vecchia del quartiere di Monteluce (il “Toppo”), che da lì si diramano”.
In questo contesto, “per fortuna le associazioni di Promozione Sociale che hanno sede nei tre quartieri che affacciano sull’area in questione, rispettivamente Vivi il borgo e Ya basta nel quartiere di Porta S.Angelo, Borgo S.Antonio/Porta Pesa nell’omonimo quartiere e Bosco Sacro e Cittattiva nel quartiere di Monteluce – prosegue Croce – hanno negli ultimi anni e con le loro intense attività tenuto vivo il livello di coesione sociale e di partecipazione dei residenti, sviluppando una sinergia con i pochi operatori commerciali ed artigianali rimasti in queste zone, con le istituzioni politiche e culturali ed una progettualità capace di riaprire al pubblico spazi storicamente chiusi, come alcuni magnifici oratori, e luoghi o vie abbandonati al degrado ed ai traffici della piccola criminalità. Da progetti di rigenerazione urbana portati avanti da queste associazioni sono nate all’interno delle aree verdi sopra citate alcune interessanti esperienze di partecipazione attiva, come gli orti urbani nell’area del Parco S.Angelo e un allevamento di api in quella del Bulagaio. Infine l’Associazione per il Parco del rio e del Bulagaio, costituita nel 2018, sta lavorando da tempo a un progetto di riqualificazione e valorizzazione del territorio della valle del rio e dei suoi affluenti che punta a restituire ai cittadini ed ai turisti la possibilità di una fruizione dell’area per fini naturalistici/ambientali, a creare un’area faunistica protetta ed a mantenere sotto controllo la qualità delle acque che lo attraversano”.