PERUGIA – E’ deciso: ci sarà un’area per cani all’interno del parco della Cupa. Anche il centro storico di Perugia, entro breve tempo, avrà dunque una zona dedicata allo sgambamento dei cani. Lo ha deciso la giunta comunale, su proposta dell’assessore ai lavori pubblici, infrastrutture ed al verde Otello Numerini, che ha approvato il progetto esecutivo.
L’operazione è frutto della collaborazione tra Amministrazione comunale e due associazioni, Rione di Porta Eburnea e Priori.
In particolare l’area per cani in libertà sorgerà nella zona compresa tra Piazza del Drago, scale di collegamento tra via della Canapina e Viale Pompeo Pellini e il percorso pedonale interno all’area Parco. Ci sarà una recinzione di rete e di paletti che racchiudono un’area di circa 1000 mq. con accesso attraverso due cancelli, uno a monte ed uno a valle.
La recinzione verrà mimetizzata con rampicanti sempreverdi discontinui per evitare la creazione di un continuum ad impatto visivo negativo. L’area sarà attrezzata con due panchine, una fontanella ed un cestino per il conferimento delle deiezioni.
Per la realizzazione dell’intervento si prevede una spesa di circa 6mila euro che non sarà a carico dell’Amministrazione Comunale in quanto i materiali verranno forniti dalle Associazioni “Priori” e “Rione Porta Eburnea” e la loro messa in opera avverrà nell’ambito delle attività in Convenzione con AFoR.
“Con questa utile iniziativa – sottolinea l’assessore Otello Numerini – finalmente saremo in grado di dotare anche la nostra acropoli di un’area per lo sgambamento per cani, in aggiunta alle 12 già esistenti nelle zone della città compatta e periferiche. Peraltro il progetto consentirà di recuperare alla fruizione pubblica una parte del parco della Cupa da tempo in stato di degrado. Vorrei ringraziare sia l’associazione Rione Porta Eburnea sia l’associazione Priori per il decisivo contributo a conferma del protagonismo che entrambe da tempo esercitano nel centro storico con l’obiettivo di contribuire a rendere vitale e vivibile l’acropoli. Ritengo che questa iniziativa, e più in generale il patto stipulato con le due associazioni, rappresenti un bell’esempio di fattiva collaborazione tra pubblico e privato a tutela del benessere collettivo”.