PERUGIA – ‘La scuola si-cura’, questo il titolo del convegno nazionale organizzato a Perugia, venerdì 17 gennaio, dall’Associazione nazionale dirigenti pubblici e alte professionalità della scuola (Anp, già Associazione nazionale presidi), ma chi si prende cura della scuola? Il compito è complesso e riguarda più livelli, dai dirigenti scolastici agli enti locali fino al ministero dell’istruzione. Per questo oltre cento associati da tutta Italia, che quotidianamente vivono le responsabilità derivanti dall’essere a capo di istituti molto datati o divenuti scuole in un secondo momento, perché originariamente nati per altre destinazioni d’uso, si sono riuniti a Perugia per confrontarsi sul tema della sicurezza nelle scuole e sensibilizzare le autorità competenti. All’incontro hanno partecipato anche rappresentanti dei Vigili del fuoco e della Protezione civile, dei Comuni, delle Province, delle professioni tecniche e del mondo della scuola tra cui Antonella Iunti, direttore dell’Ufficio scolastico regionale dell’Umbria. Presenti, inoltre, Antonello Giannelli, presidente dell’Anp, Rita Coccia, vicepresidente Anp e presidente Anp Umbria, nonché dirigente scolastico dell’Itts ‘Alessandro Volta’ di Perugia, e Anna Ascani, viceministro dell’Istruzione, dell’università e della ricerca con delega all’edilizia scolastica.
“Chiediamo la revisione del decreto legislativo numero 81 del 2008 – ha dichiarato Coccia – in alcune sue parti, come il comma 8, e di avere norme più snelle che consentano di sbloccare risorse per gli investimenti. La parola d’ordine è sburocratizzazione”.
“C’è tanto da fare sul tema della sicurezza nelle scuole – ha continuato Giannelli – Abbiamo edifici vecchi sui quali non si fa molta manutenzione. Il primo rischio è il crollo di solai, di controsoffitti. Bisogna attuare un piano di monitoraggio della loro salute. Questo è un intervento urgente che chiediamo da anni. Spesso gli enti locali sono in crisi economica ma questo è un problema politico da risolvere. La Fondazione Agnelli ha stimato che servirebbero 200 miliardi di euro per mettere a norma le scuole italiane. È evidente che dobbiamo trovare una soluzione di compromesso ma senza mettere a rischio la salute di alcuno”.
“Di recente – ha precisato Ascani – abbiamo fatto una riunione in cabina di regia con tutti gli enti locali a livello nazionale che ha deciso lo stanziamento di 510 milioni di euro, 11 dei quali arriveranno alle scuole umbre. Ora bisogna accompagnare gli enti locali affinché quei fondi vengano utilizzati. Anche per questo noi abbiamo voluto rafforzare la task force dell’edilizia scolastica insieme al Ministero per il sud e la coesione territoriale. Abbiamo un nuovo protocollo che fa sì che ci sia più personale sul territorio e a livello centrale, che supporta i Comuni nella progettazione. Qualora si sia in eccessivo ritardo o nell’impossibilità di spendere i fondi stanziati è previsto un potere sostitutivo del ministero che quindi consente in ogni modo di far arrivare le risorse laddove devono arrivare. Questa è una novità importante che va incontro agli enti locali, ma soprattutto va incontro alle necessità delle nostre scuole”.