PERUGIA – Una crescita senza controllo dei cinghiali ha portato ad una sovrappopolazione della specie arrecando enormi problemi per gli agricoltori, per il territorio e per l’ambiente. La situazione non è più sostenibile e richiede un’azione comune per fronteggiare quella che ormai è una vera e propria emergenza con interventi risolutivi da parte delle istituzioni.
Da Confagricoltura Umbria si rinnova la richiesta di collaborazione in materia e lo sforzo di tutti, dai sindacati del mondo agricolo alle istituzioni preposte, per prevenire i danni al patrimonio agricolo forestale e i rischi di natura sanitaria. Gli agricoltori si trovano a dover fare i conti con danni economici significativi, a cui peraltro gli indennizzi previsti non bastano a porre rimedio, ed hanno tutto il diritto di svolgere la propria attività di coltivazione e allevamento in sicurezza e con un giusto ritorno economico. L’associazione evidenzia, altresì, che i danni alle coltivazioni agricole sono in continuo aumento e che l’applicazione del cosiddetto “regime de minimis” impedisce a molti conduttori di fondi agricoli la possibilità di ottenere il risarcimento totale dei danni patiti.
“Bisogna valutare i danni alle colture diretti ma anche quelli indiretti – afferma Fabio Rossi, presidente Confagricoltura Umbria – che creano problemi all’economia della regione e tutto questo va fermato e sbloccato. Ci sono danni evidenti e ingenti, soprattutto in alcune aree come quelle interne dell’Appennino centrale, che creano molti problemi alle aziende agricole oltre che provocare rischi sanitari per la popolazione. Sottolineo, – continua Rossi- che da parte dell’assessore regionale all’agricoltura Roberto Morroni c’è piena disponibilità a risolvere le problematiche sia quelle più attinenti al mondo agricolo ma anche quelle di sicurezza sociale che inevitabilmente si legano. Sono stati, infatti, già attuati dei provvedimenti per regolare l’emergenza quale la riduzione da 48 a 4 ore per interventi diretti dell’agricoltore in caso di presenza di cinghiali sul proprio fondo; la modifica del regolamento 34/99 relativo al numero minimo dei partecipanti, ridotti a 15, per le battute infrasettimanali della caccia al cinghiale con l’obiettivo di garantire un adeguato contenimento della specie. L’assessorato sta, inoltre, lavorando anche al nuovo regolamento per la caccia di selezione che comprenderà anche la specie cinghiale”. Occorre, comunque, una maggiore collaborazione da parte dell’Assemblea legislativa regionale per perseguire azioni risolutive nell’interesse dell’economia, dell’ambiente e di tutto il territorio regionale. A tal proposito Confagricoltura Umbria chiederà sul tema un’audizione della II° e la III° Commissione Consiliare e un incontro con il Governatore della Regione Umbria e con tutte le associazioni di rappresentanza del mondo agricolo.