PERUGIA – Due i film in gara che saranno proiettati il 3 ottobre, l’italiano Kripton di Francesco Munzi e A Transformação de Canuto di Ariel Kuaray Ortega e Ernesto de Carvalho
Prosegue poi con gli eventi speciali fuori concorso il PerSo – Perugia Social Film Festival. Mercoledì 2 ottobre, presso il ristorante inclusivo Numero Zero di Borgo XX giugno, a Perugia, appuntamento alle 18 con Colmare le distanze (Ali&no editore), presentazione del volume che racconta dieci anni di cinema nel carcere di Capanne.
Come spiega Maurizio Giacobbe, responsabile, assieme a Marta Bettoni, dei progetti in carcere del PerSo: “Ci sono voci che nessuno sente, che pochi desiderano ascoltare. Sono le voci che arrivano dai margini della società, da quelle periferie della civiltà dove i diritti sfumano e a chi ne è titolare vengono riconosciuti solo come premio se si adegua, se accetta la sua minorità”.
Tra queste periferie c’è il carcere e in carcere, proprio per la sua attenzione alle marginalità, da dieci anni il PerSo Film Festival organizza rassegne, laboratori e produzioni cinematografiche, ma soprattutto prepara giurie di detenute e detenuti che anno dopo anno assegnano il premio PerSo Short Jail per la categoria cortometraggi. Intervengono: Maurizio Giacobbe, Marta Bettoni, Giovanni Cioni, Annalisa Gonnella e Giallo Giuman. Modera Fabrizio Cuniberti, Sportello per la riduzione del danno in carcere – cooperativa BorgoRete.
Giovedì 3 ottobre, dalle ore 15, il festival si sposta al Cinema Méliès per Come una piuma di Daniele Suraci e per Intermezzo – L’arte di Danilo Fiorucci di Saverio Mannocci, due film della rassegna Spazio Umbria. Nel pomeriggio poi tocca ai corti del PerSo Short e alle 17.30 il festival entra nel vivo con due titoli in gara per l’Award: Kripton di Francesco Munzi e A Transformação de Canuto (anteprima italiana, PREMIO MIGLIOR FILM – Envision Competition al IDFA Amsterdam 2023) di Ariel Kuaray Ortega e Ernesto de Carvalho.
Kripton indaga la vita sospesa di sei ragazzi, tra i venti e i trent’anni, volontariamente
ricoverati in due comunità psichiatriche della periferia romana, che combattono con
disturbi della personalità e stati di alterazione. Alle ore 21 è la volta dell’atteso A Transformação de Canuto, vincitore del miglior film a IDFA 2023, viene presentato al PerSo in anteprima italiana. Diretto dal brasiliano Ernesto de Carvalho e da Ariel Kuaray Ortega, primo regista indigeno, il film è un esempio altissimo di auto-narrazione, vale a dire che per la prima volta non sono gli indigeni amazzonici a farsi raccontare dagli altri, ma si raccontano da soli. Il film infatti è meta-narrativo, una specie di Effetto notte girato nella giungla, e in questo modo riflette su colonizzazione, disboscamento e rapacità dell’uomo bianco.
FUORI CONCORSO
Dal 3 ottobre e fino al 6, presso Fiorivano le Viole, via Cartolari, 26 a Perugia, prende il via la terza rassegna di realtà virtuale del PerSo con una selezione 8 di lavori che, attraverso un uso originale della tecnologia a disposizione e una forte intuizione cinematografica, possono aggiungere suggestioni e riflessioni sul dibattito ecologico e femminista attraverso la capacità che il racconto della realtà virtuale possiede nel trasmettere empatia: corti che ci spingono non solo oltre i confini fisici e percettivi, ma anche al di là dei nostri pregiudizi razionali, immergendoci in un cinema nuovo che ha tutta la dignità di essere definito tale. Selezione a cura di Valentina Noya, vicepresidente dell’Associazione Museo Nazionale del Cinema produttrice di Notte Americana srl.
Nella sezione VR, in anteprima mondiale, Sweet end of the world! di Stefano Conca Bonizzoni.