Perché le rondini sono sparite

PERUGIA – La primavera sta marciando a grandi passi verso la sua conclusione, manca in realtà un solo mese prima dell’inizio dell’estate, ma in molti ne sentono la nostalgia: quelle giornate tiepide e lunghe che invitano a uscire di casa e a riconciliarsi con la natura per quest’anno sembrano essere diventate solo un ricordo. Anche perché secondo i meteorologi assisteremo nei prossimi giorni da qui alla fine del mese di maggio e all’inizio di giugno, ad uno sbalzo termico di decine di gradi, se è vero che si passerà a picchi di calore che preluderanno ad un’estate torrida. La primavera dunque, almeno per quest’anno, sembra essere solo un ricordo: le cause di questo fenomeno sono ancora sconosciute e allo studio degli esperti, ma già da ora sembrano da escludersi motivazioni legate ad un effetto diretto con l’inquinamento globale e ai cambiamenti climatici, dato che la temperatura media del pianeta continua ad essere abbondantemente sopra il livello di guardia. Si calcola che un maggio simile si ricordi a memoria d’uomo soltanto una sessantina di anni fa e del resto, nonostante tutti gli studi e i progressi, la meteorologia al pari della sismologia, non è ancora una scienza esatta, vale a dire che avanza soltanto in base a verifiche empiriche e su una casistica ancora troppo breve, da quando è nata, per poter stabilire un quadro previsionale certo. A complicare ulteriormente le cose, come detto, ci sono poi i fattori “umani” che hanno prodotto il riscaldamento globale. Sta di fatto che persino le rondini, uccelli-simbolo del ritorno della nuova stagione sono sparite dai nostri cieli, rendendo l’atmosfera ancora più triste, più simile a quella di fine autunno che a quella di maggio. In numerosi quotidiani sono apparsi titoli cubitali che hanno contribuito a drammatizzare un quadro già di per sé abbastanza grave, “urlando” che il “freddo uccide le rondini”.

In realtà, come sostengono gli ornitologi e gli esperti del Centro Studi Ornitologici Antonio Valli da Todi, le rondini, ma soprattutto i rondoni muoiono di fame. I rondoni sono perennemente in volo e predano gli insetti direttamente in volo, se cadono a terra hanno grandi difficoltà a rialzarsi in aria perché hanno grandi ali e zampe piccole che non permettono loro lo slancio necessario per riprendere il volo. Ma una volta a terra basterebbe prenderli nel palmo della mano e accompagnarli nell’atto del volo, perché possano riprendere a librarsi in aria. Le basse temperature di questo periodo hanno ostacolato la riproduzione degli insetti che sono la principale fonte di sostentamento di rondini, rondoni e balestrucci. Non reperendo cibo in aria, le rondini progressivamente diminuiscono di numero, anche perché incapaci di nutrire la prole. Ecco perché il freddo, anche se indirettamente, uccide le rondini. Così come a rischio sono gli altri uccelli – spiegano dal Centro Ornitologico di Todi –: quest’anno in particolar modo sono a grande rischio di sterminio se è vero che il calendario venatorio non prevede uno screening della situazione e stabilisce l’inizio della stagione incurante di un andamento delle condizioni che hanno prodotto un decremento della popolazione di merli e beccacce, tanto per fare un esempio. E’ come se si procedesse al prelievo di un capitale che non si è nel frattempo accumulato – spiegano gli ornitologi -. Insomma l’andamento della stagione primaverile avrà effetti negativi non soltanto sull’agricoltura, ma anche sulle specie di uccelli che pagheranno le dirette conseguenze di questa drastica anomalia stagionale.

Francescanesimo e caccia: gli ossimori dell'Umbria

Intanto per chi volesse approfondire l’argomento delle rondini e dell’osservazione della natura potrà partecipare alla presentazione del libro “Dove i Rondoni vanno a dormire”, ultima opera di Franco Sacchetti, che si svolgerà giovedì 30 maggio alle 18.30 presso la Galleria di Storia naturale di Casalina, Manifattura ex tabacchi via del Risorgimento, Deruta. Franco Sacchetti, architetto, fumettista e attivista ambientale, ha collaborato come vignettista con varie riviste tra cui “L’ecologist italiano”, e “Terra Nuova”. Nel 2009 ha pubblicato il romanzo “La marcia dei frigoriferi verso il Polo Nord” (Lef) sul tema del riscaldamento globale. Nel 2016 “Fratini d’Italia – cronache di resistenza dalle nostre spiagge” (Terra Nuova edizioni) reportage a fumetti sul fratino, specie a rischio estinzione nidificante sulle spiagge, e sugli attivisti che lottano per tutelarne le colonie riproduttive.
Nel 2018 “All You Seed Is Love – Tutto ciò che semini è amore” libro illustrato sul tema dei semi e della biodiversità. “Dove i Rondoni vanno a dormire”, pubblicato nel 2019, contribuisce efficacemente al progetto di divulgazione scientifica e citizens scienze “Una rondine non fa primavera” iniziato nel 2016 in collaborazione con la Galleria di Storia Naturale di Casalina nell’ambito dell’iniziativa “Naturalmente…in Umbria“.
La pubblicazione nel 2018 del quaderno “Le voci delle Rondini”, nell’ambito del progetto di editoria sociale del Cesvol e dell’anno europeo del patrimonio culturale, #EuropeForCulture, ha aggiunto un altro tassello a questo progetto di divulgazione e partecipazione dei cittadini alle attività dell’associazione.
Appuntamento quindi per giovedì 30 maggio alle 18:30 presso la Galleria di Storia Naturale di Casalina.
Dopo la presentazione, con una breve passeggiata verso il brindisi finale, si avrà la possibilità di osservare direttamente questi animali, imparando sul campo le differenze tra le specie simili che vivono nei nostri centri abitati;  Rondoni, Rondini e Balestrucci. Ingresso libero, è gradita la prenotazione al 3666811012 o in alternativa segnalate la partecipazione sulla pagina dell’evento.
Claudio Bianconi: Arte, cultura, ma soprattutto musica sono tra i miei argomenti preferiti. Ho frequentato il Dams (Scienze e Tecnologie delle Arti, dello Spettacolo e del Cinema). Tra i miei altri interessi figurano filosofia; psicologia archetipica; antropologia ed etnologia; fotografia-video; grafica, fumetti, architettura; viaggi.