PERUGIA – Sin dal suo nascere l’Università per Stranieri di Perugia si caratterizza quale laboratorio socioculturale in cui si va sperimentando e progettando la società degli anni a venire.
Multiculturalità, diversità intesa come ricchezza, accoglienza, inclusione sono i valori su cui si fonda la vision di un Ateneo che già a metà degli anni ’20 ospitava le assemblee della Società delle Nazioni, organismo ‘padre’ dell’ONU.
Nel presente la Stranieri è attiva sul terreno della mediazione interculturale e dello studio delle tematiche legate alla questione migratoria con più progetti.
Negli anni recenti è stata impegnata in un’attività di formazione del personale prefettizio direttamente coinvolto nella gestione dei migranti (Fondo asilo migrazione e integrazione – Ministero degli Interni), ed oggi, grazie ad un progetto nuovamente finanziato dal Ministero degli Interni (COME-IN – COmunicare MEdiare INcludere) con capofila la Prefettura di Perugia e il CIDIS (Centro Informazione Documentazione e Iniziativa Per Lo Sviluppo) come partner, promuove una nuova iniziativa scientifica che ha la finalità di approfondire il tema migratorio secondo diversi approcci: quello giuridico, quelli antropologico e sociologico, quello artistico-letterario, e infine il punto di vista del diretto impegno professionale sul campo.
Ecco dunque nascere il ciclo di seminari dal titolo: “Cinque lezioni sulla migrazione”, che oggi alle 16, su piattaforma Microsoft Teams, vedrà protagonista del secondo incontro lo scrittore Sandro Veronesi, che ha scelto come titolo del suo intervento il provocatorio: “Zitto e scrivi! Il corpo dello scrittore e i morti nel mediterraneo”.
Scrittore e giornalista italiano (Firenze, 1959), Veronesi ha esordito sulla scena letteraria con il libro Per dove parte questo treno allegro (1988) ottenendo vasti consensi di critica e pubblico. Cofondatore della casa editrice Fandango Libri, collabora da sempre con numerosi quotidiani e riviste letterarie. La definitiva consacrazione a voce nuova della letteratura italiana contemporanea è arrivata con La forza del passato (2000, premio Viareggio e Campiello). Tra le sue altre opere si ricordano: Venite, venite B52 (1995); Caos calmo (2005, premio Strega); Brucia Troia (2007); XY (2010); la raccolta di racconti dal titolo Baci scagliati altrove (2011); il saggio Viaggi e viaggetti. Finché il tuo cuore non è contento (2013); il romanzo Terre rare (2014); Non dirlo. Il Vangelo di Marco (2015), viaggio nel testo più antico della tradizione evangelica, da cui ha tratto l’omonimo monologo teatrale; Cani d’estate (2018), sul tema delle migrazioni umane; Il colibrì (2019, premio Strega 2020). Da diversi anni Veronesi è impegnato sul fronte delle migrazioni con particolare attenzione alla tragedia delle morti in mare. Tra le altre iniziative, nel 2018 ha pubblicato sulle colonne del Corriere un accorato appello rivolto simbolicamente a Roberto Saviano: «Caro, Roberto, dobbiamo mettere i nostri corpi su quelle navi, laggiù, dove lo scempio ha luogo». Nello stesso periodo, insieme a Luigi Manconi e altri intellettuali, ha fondato il collettivo #corpi con l’obiettivo di intraprende azioni di protesta sul tema della migrazione, dando vita a svariate iniziative cui hanno preso parte, oltre che cittadini comuni, innumerevoli rappresentanti del mondo della cultura e dello spettacolo.
Oltre 100 sono le iscrizioni già effettuate a questo ciclo di incontri, che intende fornire a specialisti e interessati un punto di vista articolato ed approfondito sul tema, ma che è aperto a tutti e gratuito.