Assegnato alla musicista e compositrice folignate Eleonora Beddini il ruolo di direttrice musicale di “Hair, The Tribal Love-Rock Musical” che animerà la stagione 2019/2020. Torna così sul palcoscenico una produzione che negli anni Sessanta provocò un autentico terremoto non solo nella cultura sessuale statunitense, ma pure sul versante del pacifismo come opposizione alla guerra del Vietnam. Forse, tenuto conto di tanti tamburi di guerra nel mondo, non è un caso che tornino a suonare le sue note proprio in questo periodo.
Per Eleonora Beddini un autentico tributo alla sua bravura, serietà e preparazione: il ruolo di direttrice musicale per quello che già si annuncia come l’evento dell’anno nel campo dello spettacolo, è davvero un risultato che premia tanta abnegazione per il lavoro. Del resto, il 2018 e il 2019 le hanno già riservato importati ruoli in altre produzioni nazionali come “Disincantate!” (irriverente varietà dai sapori del cabaret e del vaudeville, oltre 40 repliche in tutta Italia) e “Mary Poppins”, versione teatrale e fedele adattamento dei racconti di P.L. Travers, per il quale è stata scelta come prima tastiera.
Adesso “Hair, The Tribal Love-Rock Musical”, con musiche di Galt MacDermont, le coreografie di Valentina Bordi, la direzione canora di Pasquale Girone con la supervisione di Eleonora Mosca, la direzione musicale di Antonio Torella e la regia di Simone Nardini. La versione originale (che hai poi dato il via pure ad una versione cinematografica) secondo i critici ha rappresentato “il prodotto forse più importante della controcultura hippie degli anni Sessanta”. Non solo: Hair ha contribuito alla ridefinizione del musical theatre, dando vita a quel genere chiamato musical rock o rock opera.
“Oggi, come allora, esistono ancora tanti Vietnam… e tanti giovani con la voglia di liberarsi dalla schiavitù commerciale della società – spiega il regista Simone Nardini – Hair, spettacolo cult fine anni ’60, è più che mai l’ideale manifesto delle nuove generazioni che cantano l’alba dell’era dell’Acquario. Il mio tributo vuole rendere omaggio all’opera-rock simbolo del pensiero “hippie”. In quegli anni si formavano gruppi di ragazzi e ragazze che trascorrevano il tempo senza inibizioni e accompagnavano la protesta contro le sofferenze della guerra con il grido di “Sesso, droga e Rock’n’Roll”. Hair, the tribal love-rock musical, con il suo folto cast, le musiche eseguite dal vivo, le coinvolgenti coreografie, il libretto in italiano ma le canzoni in lingua originale e la trasgressione irriverente dei sui contenuti, coinvolgerà ancora le platee dopo oltre 50 anni dal suo debutto a Broadway”. Questa nuova produzione viene presentata in accordo con Tams-Witmark ed è firmata dalla Mts Entertainment in collaborazione con la Compagnia della Rancia.